Regia di Sergio Corbucci vedi scheda film
Fu l'ultimo film "natalizio" per Sordi,se si esclude la partecipazione a "Vacanze di Natale 91":la stella redditizia di Albertone,dopo l'ottimo successo commerciale de "Il tassinaro" si stava affievolendo,e infatti "Sono un fenomeno paranormale",che avrebbe dovuto intitolarsi "Babasciò",come il santone indiano che lo smascheratore di professione protagonista,il professor Roberto Razzi,si vede apparire più di una volta nel corso della storia.Diciamo pure storiellina,perchè,nonostante la conosciuta abilità dei Corbucci,qui la conduzione è di Sergio,il film si regge proprio sulle stecche,quasi incapace di riscuotere un mezzo sorriso,a parte un paio di battute striminzite:il fatto era che,seppure sempre un grandissimo dello spettacolo,Alberto Sordi negli anni Ottanta segnava il passo,a volte troppo rifacente se stesso,altre mostrante il suo noto lato meno felice,quello ultraconservatore e a tratti reazionario,che se lasciato libero di disquisire su società e quant'altro,mostrava i limiti di un anziano signore un bel pò qualunquista nelle opinioni,per quanto dotato di acume ed estro interpretativo.Commediola all'acqua di rose,tranne due uscite leggermente sboccate,"Sono un fenomeno..." ciondola per un'ora e mezza,chiama addirittura in scena l'allora televisivamente imprescindibile Pippo Baudo per una sequenza che vorrebbe essere pruriginosa e fa tenerezza,e giunge ad un finale relativamente possibilista sulle effettive doti dei veri santoni e sulle loro conoscenze.Inoltre,il Sordi in versione coloniale con tanto di casco e guanti,era già comparso con ben altra ironia in "Riusciranno i nostri eroi...." ,e il confronto è impietoso.
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