Regia di Carlo Verdone vedi scheda film
Quando due anime ansiose, imbranate ed insicure si incontrano, possono fare scintille insieme, solo che non sempre ne sono consapevoli e solamente il tempo glielo può far capire poichè l'amore è imprevedibile e ci si innamora sempre quando meno ce lo si aspetta della persona che pensiamo di non sopportare perchè l'amore e l'odio sono le facce di una stessa medaglia... questo il succo di quest'opera molto ben interpretata e ben diretta che è attualmente una tra le migliori di sempre del regista romano che non per niente gli ha fruttato due David di Donatello.
Verdone aveva intuito il segreto del successo di un film e quale fosse la ricetta giusta per attirare l'interesse del pubblico: una trama ben elaborata per quanto assai prevedibile, una struttura narrativa funzionale e farcita di un'autoironia garbata ed un'ottima caratterizzazione dei protagonisti che tra bisticci, nevrosi e complicità, riescono a rivelarsi accattivanti ed in fondo simpatici.
Del resto, tutti i rapporti di amicizia iniziati casualmente che alla fine diventano in sordina grandi storie d'amore sono la base per riempire il piatto in una commedia romantica, solo che solitamente siamo abituati a vedere questo genere di cose nei film americani. Verdone ha dunque dimostrato in questo caso di non essere un dilettante, ma un bravo autore che anche da uno spunto semplice ed assai abusato riesce a realizzare un'opera dai toni agrodolci gradevole, ben congegnata e divertente quanto basta che senza mai cadere nella retorica, offre anche e senza frivolezze, un quadretto verosimile dei problemi di coppia toccando tematiche come il tradimento, i compromessi amorosi, l'amore non ricambiato, le insicurezze e la depressione causata dal proprio fallimento matrimoniale, tutto sullo sfondo della psicanalisi e sulle note della musica di Jimi Hendrix al quale Verdone dedica un evidente tributo.
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