Regia di Carlo Verdone vedi scheda film
VOTO : 7.
Verdone si allontana dal suo cinema fatto di macchiette e dimostra di saperci fare in contesti diversi (anche se preferisco "Sono pazzo di Iris Blond" e "Ma che colpa abbiamo noi").
C’è molto di suo in questo film (così come in quasi tutti quelli che ha diretto negli ultimi quindici anni) e questo senza dubbio lo aiuta parecchio.
La passione per la musica a fare da sfondo, ma soprattutto la psicanalisi di cui i protagonisti necessitano.
I due protagonisti (per la cronaca anche la Buy è perfetta per il ruolo) si incontrano, o meglio dire si scontrano, dall’analista e poi più volte si perderanno di vista (tra litigi e testardaggini) e si rincontreranno in giro per l’Europa, fino a quando non si scopriranno innamorati durante un viaggio in Cornovaglia.
Entrambi denotano caratteristiche assai care al regista romano, insicurezza, instabilità, fragilità, tutte connotate con semplicità ed efficacia, anche perché caratteristiche intrinseche dei due attori.
Insomma un bel film, semplice, ma non stupido, dove riscontriamo un piacevole equilibrio tra le parti protagoniste (la sceneggiatura senza grandissimi lampi è però curata e precisa, seppur i tempi siano un po’ allungati), per un sano intrattenimento che non cerca obbligatoriamente le classiche facili scorciatoie per piacere.
Verdone poi si conferma anche abile nel gestire se stesso e la sua controparte, senza ridurla a semplice spalla.
Bello, decisamente piacevole.
VOTO : 7.
Bravo a raccontare una storia semplice, con tante sfumature che gli stanno a cuore.
Armonioso e brillante.
VOTO : 7.
Molto bravo, in un ruolo che non può che espletare in maniera naturale e disinvolta.
Brillante.
VOTO : 7.
Non fa fatica a ben figurare, d'altronde il personaggio le calza bene.
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