Regia di Daniel Calparsoro vedi scheda film
Valencia. Un gruppo di ladri tenta una rapina su commissione al Banco Popolare. L'obiettivo è il contenuto della cassetta di sicurezza 314.
il cinema spagnolo negli ultimi anni si è dimostrato contenitore di idee e vitalità non da poco, confezionando prodotti dalla forte carica politica ad esempio, in grado di riflettere sulla storia del paese ; due titoli su tutti: l'horror "Rec" (ampiamente saccheggiato nei capitoli successivi) e "La Isla Minima", per chi scrive vero capolavoro.
Con questo "Box 314: Rapina a Valencia", il regista annienta quanto di buono fatto dai suoi colleghi, realizzando un prodotto dal fiato cortissimo, che fa tanto rumore ma non dice nulla.
La storia è di quelle straviste, ma non è neanche questo il problema, quanto vedere come il film sia stato pensato con un pressapochismo che lascia basiti. Dialoghi da fotoromanzo, recitazione canina (perfino Louis Tosar interprete eccellente sembra uno normale), una sceneggiatura fiacca che smonta il ritmo della pellicola (ed è grave dato che parliamo di un action), che latita in quanto a pathos e tensione. Doppiaggio da "Corriere dei Piccoli" ma questo è colpa della nostra distribuzione.
Calparsolo forse si crede Spike Lee , "Inside Man" (film a cui questo pasticcio iberico sembra guardare) era un film dichiaratamente su commissione ma almeno ci si divertiva. Questo Box 314 dietro la confezione d'autore spalanca un baratro ben oltre la serie D.
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