Regia di Jean-Pierre Melville vedi scheda film
L'esordiente Melville, saggiamente, non vuole rischiare nulla. Sembra strano dirlo a proposito di un film che affronta le tematiche delicate della guerra appena due anni dopo la sua fine, quando la ferita è ancora fresca, freschissima, eppure è così. E' evidente anche a chi, come me, non ha letto l'omonimo romanzo di Vescors da cui il film è tratto, che Melville non deve essersi inventato nulla, non deve essersi preso nessuna iniziativa, e che abbia, invece, navigato nelle assai favorevoli correnti generate dal grande successo del libro, diffuso clandestinamente cinque anni prima. Resta comunque un lavoro ben fatto e raffinato (specialmente nella scelta, anche questa presumo di Vescors e non di Melville, di non rappresentare come unica scena di violenza quella della amputazione delle ali di una mosca), con un protagonista interessante e tematiche culturali importanti.
Cambio la valutazione, da tre stelle a tre e mezzo, presa conoscenza di nuovi elementi che mi ha fornito molto gentilmente Spopola in un commento.
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