Werner von Ebrennac è un giovane ufficiale tedesco di stanza in un paesino della campagna francese. Di animo nobile e di gusti raffinati (nella vita civile compone musica), riesce a ottenere la muta stima del vecchio e della ragazza che sono stati obbligati a dargli alloggio. Dopo una licenza a Parigi, disgustato dall'atteggiamento dei suoi commilitoni, però, chiede di essere inviato al fronte. È il lungometraggio d'esordio di Melville. Tratto dal romanzo omonimo di Vercors, considerato una sorta di testo sacro da chi aveva fatto la Resistenza, è un interessante esempio di confornto con un testo letterario ed un film emozionante. Girato nella vera casa di Vercors.
Mi è sembrato incredibile come un film girato praticamente sempre nel medesimo locale di una casetta della campagna francese potesse essere tanto coinvolgente. Sembra un esercizio di stile, ma diventa capolavoro. 9 (NOVE!)
Capolavoro semisconosciuto di Jean-Pierre Melville, questo film realizza un perfetto equilibrio tra l’immagine e l’invisibile, tra il dialogo e il non detto. La storia è tutta lì, dentro un salottino illuminato da un caminetto, in cui alle parole in libertà dell’ufficiale tedesco corrispondono il silenzio e l’impassibilità dei suoi… leggi tutto
Chi conosce il grande Melville maestro del polar fatica a identificarlo in questo film di impronta quasi pacifista.Pochi dialoghi (in pratica parla solo il gerarca nazista)ma rimane una pellicola di importanza notevole per il contenuto e sublime a livello figurativo. leggi tutto
Durante l'occupazione tedesca, nel 1941, una grande casa di una cittadina del nord della Francia, abitata da un anziano zio ed una nipote, persone di media borghesia, è scelta per alloggiare un ufficiale della Wehrmacht. Contrariati dalla decisione, quando sono in presenza dell'uomo, i due francesi si chiudono in un silenzio indifferente. Ma tale atteggiamento non sconvolge l'ufficiale,…
Il silenzio del mare e lo straordinario esordio nel cinema di Jean Pierre Melville, noto soprattutto per i suoi deliziosi polar francesi ispirati dai noir americani. Siamo nel 1941 un ufficiale tedesco va ad abitare in una casa di campagna di un uomo che vive con la giovane nipote. L’ufficiale tedesco e’un grande ammiratore e studioso della cultura francese, parla la lingua…
J-P. MELVILLE
Nel vivo del Secondo, atroce Conflitto mondiale, e precisamente nell’inverno del 1941, quando la Francia risultava divisa e razziata dalle truppe naziste in espansione, in un paesino affacciato sull’Atlantico, le SS fanno irruzione per stanziarsi in loco, utilizzando quel piccologruppo di case come avamposto. Un ufficiale di nome Werner comunica ad un anziano…
Filo conduttore di questa ''sottoserie'' di ReCap sono gli irrinunciabili, ( quel che fu "Amadigi di Gaula" per Don Chisciotte, l'inizio di tutto,… segue
L'esordiente Melville, saggiamente, non vuole rischiare nulla. Sembra strano dirlo a proposito di un film che affronta le tematiche delicate della guerra appena due anni dopo la sua fine, quando la ferita è ancora fresca, freschissima, eppure è così. E' evidente anche a chi, come me, non ha letto l'omonimo romanzo di Vescors da cui il film è tratto, che Melville non…
Chi conosce il grande Melville maestro del polar fatica a identificarlo in questo film di impronta quasi pacifista.Pochi dialoghi (in pratica parla solo il gerarca nazista)ma rimane una pellicola di importanza notevole per il contenuto e sublime a livello figurativo.
Nella Francia occupata, un ufficiale tedesco colto e sensibile viene alloggiato in una casa dove abitano un vecchio e sua nipote, che per una forma di resistenza passiva si rifiutano di parlargli e fingono persino di ignorarne la presenza. La storia è dichiaratamente modellata sulla favola della Bella e della Bestia, trasferita sul piano politico: contro ogni evidenza l’ufficiale auspica una…
VOTO 8 PESSIMISTA Le inquadrature misurano la stanza. Dramma interiore rinchiuso in una casa fra tre caratteri e tanta tensione narrativa. Questi sono gli spazi fisici della storia, ma quelli simbolici vanno ben oltre la ristrettezza delle ambientazioni, abbracciando un'idea di solidarietà, basata sulla parte più nobile e sensibile dell'animo umano, quello impresso dalla cultura e dalla…
Il primo film di Melville è abbastanza diverso dai suoi successivi. Direi che ricorda un po' le pellicole di Bresson. Ci sono pochissimi dialoghi, mentre si fa ampio uso della voce narrante, la quale deve corrispondere al testo del romanzo da cui è tratto il film. Essenzialmente la vicenda è costituita dalla conversione di un ufficiale tedesco nella Francia occupata, il quale ad un certo…
Dolente capolavoro di cinema del Silenzio, che aspira alla Bellezza e alla Poesia ma che, al tempo stesso, ne dichiara la tragica sconfitta di fronte all'odio e al lordume della guerra e della bestialità umana. La fotografia è colma di luce, di primi piani (s)folgoranti (gli occhi magnifici di Nicole Stéphane), e tutta l'atmosfera è costantemente pervasa da un senso di soave rimpianto e…
Capolavoro semisconosciuto di Jean-Pierre Melville, questo film realizza un perfetto equilibrio tra l’immagine e l’invisibile, tra il dialogo e il non detto. La storia è tutta lì, dentro un salottino illuminato da un caminetto, in cui alle parole in libertà dell’ufficiale tedesco corrispondono il silenzio e l’impassibilità dei suoi…
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Commenti (3) vedi tutti
Un'opera di esordio da non sottovalutare...
leggi la recensione completa di ezioStraordinario esordio di Jean Pierre Melville, opera raffinata girata in economia, non solo un esercizio di stile.
leggi la recensione completa di claudio1959Mi è sembrato incredibile come un film girato praticamente sempre nel medesimo locale di una casetta della campagna francese potesse essere tanto coinvolgente. Sembra un esercizio di stile, ma diventa capolavoro. 9 (NOVE!)
commento di Brady