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Mal di pietre

Regia di Nicole Garcia vedi scheda film

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La recensione su Mal di pietre

di Furetto60
7 stelle

Buona trasposizione cinematografica del romanzo omonimo di Milena Agus

Negli anni Cinquanta,l'instabile e giovane Gabrielle, vive in un piccolo paese nel sud della Francia,è preda di strani e violenti raptus e  anche di  ardori sessuali irrefrenabili ,perfino verso il suo insegnante di letteratura, che però non ricambia, anzi s'indigna e  la mortifica , suscitando la sua rabbiosa,pubblica e plateale reazione. La giovane è ribelle,imprevedibile, completamente ingovernabile, quando le cose del cuore, non vanno come lei desidera.Il suo "sconveniente" comportamento,induce la sua famiglia disperata, a combinarle le nozze  con José, un timido e onesto muratore spagnolo, sperando che questo plachi il suo carattere "difficile" e le sue intemperanze,lei accetta, solo per evitare di  essere internarla in un manicomio, come paventa la madre.Tuttavia il matrimonio è triste,lei non lo ama e non fatica a dirglielo,lui si accontenta di  questo strano e asimettrico rapporto, anche perchè la famiglia di Gabriele è facoltosa e consente loro un buon tenore di vita,anche se il marito è costretto a pagare altre donne e perfino la moglie, per soddisfare i suoi bisogni sessuali.La donna,affetta da dolorosi calcoli renali, viene obbligata da Josè a frequentare una casa di cura sulle Alpi,per curarsi  e potersi consentire una gravidanza,li conosce un ufficiale,Suvage, il quale è un reduce dalla guerra in Indocina, versa in  precarie e gravi condizioni di salute e se ne innamora. Da quel momento, questa insana passione, diventerà una vera e propria ossessione,che le farà perdere competamente il contatto con la realtà.

Il personaggio di Gabrielle interpretato magistralmente da Marion Cotillard, è decisamente controcorrente,infrange le regole e  le convenzioni di una società perbenista e ipocrita,che facilmente giudica, condanna e ghettizza,s'infatua di un uomo bello e impossibile, talmente malato da  contorcersi  negli spasmi più atroci. Si avvicina a lui, sempre di più,prima lo spia  da dietro le porte, poi gli parla, si racconta e ne conosce la sua tormentata vita, vive in modo totalizzante questo morboso amore per Sauvage,che è l'incarnazione perfetta del suo ideale di amore,lo mitizza in maniera struggente e romantica,come l'eroine dei romanzi d'appendice che per anni,ha divorato, nutrendo la sua  fantasia  patologica.

Quando torna a casa, guarita dai calcoli,"il mal di pietre" del titolo e aver scoperto di essere incinta, Gabrielle continua a vivere nell'adorazione e nel ricordo dell'ufficiale, gli scrive lettere e  aspetta, non nasconde al marito ciò che ha dentro, non facendosi scrupolo di ferirlo,nel frattempo il figlio nasce e cresce e la famiglia va avanti,fino alla rivelazione finale che ovviamente non si svela.

Garcia sulla scorta del libro omonimo della scrittrice sarda Milena Agus,gira questa bella trasposizione cinematografica,molto interessante e intrigante, seminando il percorso della storia  di tanti piccoli indizi, che fanno appena intuire allo spettatore ciò che si comprende relamente solo alla fine.

Vedo dai commenti che ll film non è piaciuto a molti,ovviamente il giudizio è sempre una questione soggettiva e di gusto personale.Tuttavia non si può non riconoscere, la qualità di una sceneggiatura di spessore,al servizio di una regia puntuale e precisa  e un'interpretazione intensissima da parte della protagonista.

 

 

 

 

 

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