Gabrielle è cresciuta tra le fila della piccola borghesia agricola, dove il suo sogno di una passione assoluta fa scandalo. In un'epoca in cui il destino delle donne è il matrimonio, Gabrielle è costretta dai genitori a vivere con José, un lavoratore stagionale che ha il compito di renderla una donna rispettabile. Gabrielle non lo ama e si sente come sepolta viva. Quando però si reca in un centro termale per curare i calcoli renali, fa la conoscenza di André Sauvage, un tenente ferito nella guerra in Indocina di cui si innamora. I due fuggono insieme e Gabrielle sarà disposta a tutto pur di vivere il suo sogno.
Rifacendosi al romanzo italiano omonimo della scrittrice sarda Milena Agus (2002), la regista Nicole Garcia sembra aver soddisfatto pienamente le attese della sua ispiratrice; non altrettanto si può affermare per il pubblico cinefilo di Cannes, che lo scorso anno espresse il proprio dissenso, anche con molto clamore...
Ottimi regista e attori. Bel film, girato e montato con grande professionalità, che paga lo scotto con i critici per aver scelto un argomento da romanzetto rosa. Da non perdere!
Melodramma bolso e ingannevole che segna un ritorno fiacco in regia da parte di una valida attrice che ha dato contributi decisamente migliori nella sempre più frequente esperienza nella direzione. Un cast glamour in grado di prenotarsi un posto di diritto al festival più noto, una vicenda noiosa e senza nerbo che favorisce lo sbadiglio.
Provenza – Anni ’50 Sullo sfondo suggestivo dell’abbazia di Sénanque e dei campi di lavanda che la circondano, aveva vissuto la propria adolescenza tormentata Gabrielle (Marion Cotillard). Ai mutamenti del corpo e alla tempesta ormonale conseguente, la giovane aveva reagito cercando di dissimulare debolmente le prepotenti pulsioni sessuali sotto… leggi tutto
Il mal di pietre del titolo sono i calcoli renali che affliggono Gabrielle (Cotillard), ragazza inquieta degli anni Cinquanta, sposata con un uomo laconico (Brendemühl), paziente e senza dote. In cura in un centro termale svizzero per poter finalmente anelare alla maternità che la famiglia - in una crudele alternativa tra manicomio e matrimonio coatto - le richiede, Gabrielle conosce… leggi tutto
Negli anni Cinquanta,l'instabile e giovane Gabrielle, vive in un piccolo paese nel sud della Francia,è preda di strani e violenti raptus e anche di ardori sessuali irrefrenabili ,perfino verso il suo insegnante di letteratura, che però non ricambia, anzi s'indigna e la mortifica , suscitando la sua rabbiosa,pubblica e plateale reazione. La… leggi tutto
Il mal di pietre del titolo sono i calcoli renali che affliggono Gabrielle (Cotillard), ragazza inquieta degli anni Cinquanta, sposata con un uomo laconico (Brendemühl), paziente e senza dote. In cura in un centro termale svizzero per poter finalmente anelare alla maternità che la famiglia - in una crudele alternativa tra manicomio e matrimonio coatto - le richiede, Gabrielle conosce…
Negli anni Cinquanta,l'instabile e giovane Gabrielle, vive in un piccolo paese nel sud della Francia,è preda di strani e violenti raptus e anche di ardori sessuali irrefrenabili ,perfino verso il suo insegnante di letteratura, che però non ricambia, anzi s'indigna e la mortifica , suscitando la sua rabbiosa,pubblica e plateale reazione. La…
Guardando gli headlinear, settembre non propone opzioni tentacolari, ma scendendo nello specifico le alternative non mancano. Certo, non sono previsti titoli… segue
E sono 8. In genere quando si arriva a numeri così alti, i sequel risultano un po' sgonfi. Il marchio F&F però non alza il pedale dall'acceleratore e promette ancora una volta sfaceli al…
Provenza – Anni ’50 Sullo sfondo suggestivo dell’abbazia di Sénanque e dei campi di lavanda che la circondano, aveva vissuto la propria adolescenza tormentata Gabrielle (Marion Cotillard). Ai mutamenti del corpo e alla tempesta ormonale conseguente, la giovane aveva reagito cercando di dissimulare debolmente le prepotenti pulsioni sessuali sotto…
Credo sia impossibile afferrare i pregi di questo film se non lasciandosi assorbire quanto più passivamente possibile dalla protagonista Gabrielle (una Marion Cotillard, se possibile, ancora più strepitosa del solito). E’ un esercizio non facile (piccola spia di ciò: la scarsa considerazione attribuita al film dalla valutazione media degli amici di…
ANTEPRIME DALLA FRANCIA: "Appunti veloci e primo impatto sul cinema che ci precede, su quello che ci sfiora, o addirittura ci evita; film che attendiamo da… segue
FESTIVAL DI CANNES 2016 - CONCORSO
Titolo internazionale travisatore e fuorviante per Mal de pierres, che invece allude al problema dei calcoli renali, circostanza che induce la nostra protagonista Gabrielle a recarsi, in pieni anni ’50, presso una località di cura montana per una cura appropriata.
La donna, di una famiglia della borghesia proprietaria terriera, è indotta…
Dopo 11 giorni di proiezioni, il 69° Festival di Cannes volge stasera al termine con il suo palmares. Per capire chi ha qualche possibilità di agguantare la palma, ci siamo divertirti a…
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Commenti (4) vedi tutti
Rifacendosi al romanzo italiano omonimo della scrittrice sarda Milena Agus (2002), la regista Nicole Garcia sembra aver soddisfatto pienamente le attese della sua ispiratrice; non altrettanto si può affermare per il pubblico cinefilo di Cannes, che lo scorso anno espresse il proprio dissenso, anche con molto clamore...
leggi la recensione completa di laulillaBuona trasposizione cinematografica del romanzo omonimo di Milena Agus
leggi la recensione completa di Furetto60Ottimi regista e attori. Bel film, girato e montato con grande professionalità, che paga lo scotto con i critici per aver scelto un argomento da romanzetto rosa. Da non perdere!
commento di iroMelodramma bolso e ingannevole che segna un ritorno fiacco in regia da parte di una valida attrice che ha dato contributi decisamente migliori nella sempre più frequente esperienza nella direzione. Un cast glamour in grado di prenotarsi un posto di diritto al festival più noto, una vicenda noiosa e senza nerbo che favorisce lo sbadiglio.
leggi la recensione completa di alan smithee