Regia di Ron Howard vedi scheda film
La storia dei Beatles ripercorsa attraverso la loro dimensione live, dai primissimi show in piccoli locali, fra Londra e Amburgo, fino ai grandi concerti negli stadi di tutto il mondo. Nell'estate 1966, a causa dell'eccessiva pressione a cui era sottoposta durante i tour e dell'impossibilità di sovrastare con gli amplificatori le urla del pubblico, la band decide di smetterla con le esibizioni dal vivo.
Di tanto in tanto si rifanno vivi con un prodotto ufficiale, tanto per ricordare che sono ancora lì, la leggenda è ancora viva e tiene sotto controllo sia il mercato che la riguarda, sia la parte artistica. I Beatles ciclicamente ritornano a far parlare di sè e non lo fanno mai con un prodotto scontato: nel 2006 era stato il momento di Love, lo spettacolo del Cirque du soleil con una colonna sonora che rimaneggiava materiale dei Fab 4 in maniera da farlo sembrare inedito, da metterlo sotto una luce diversa; nel 2003 avevano approvato l'uscita di Let it be... naked, la nuova versione del loro ultimo album (Let it be, 1970) finalmente mixato come la band avrebbe originariamente voluto, nonchè con relative modifiche in scaletta; nel 2016 è quindi la volta di Eight days a week, un biopic che racconta l'epopea beatlesiana sull'onda della dimensione live del quartetto di Liverpool. Benissimo: il materiale è di prima mano (e di prima qualità, naturalmente), i testi di Mark Monroe sono efficaci e per di più il tutto ha superato gli esami degli esigenti standard di Paul, Ringo e delle vedove di John e George, alla regia viene chiamato un nome del calibro di Ron Howard e fra gli intervistati, oltre a Paul e Ringo, troviamo vips, noti fans dei Beatles e anche qualche amico di vecchia data: Elvis Costello, Whoopi Goldberg, Richard Lester e Larry Kane, tanto per fare qualche nome. Lascia però un po' a desiderare la consistenza della linea narrativa, che accavalla una ponderosa mole di informazioni disperdendosi fra aneddoti (quasi tutti ben noti), interviste (anche a John e George, che hanno così modo di dire la loro nel film) e immagini di archivio per lo più straviste; sostanzialmente Eight days a week è la storia dei Fab 4 dal vivo, ma negli oltre cento minuti di pellicola si parla anche del lavoro di studio e della vita privata dei quattro protagonisti, facendo risultare nel complesso il film un tantino sconclusionato. Ma ciononostante attendibile al 100% e non privo di fascino, il che è già sufficiente per distinguerlo dalla massa di opere sui Beatles - film, libri, musica - che continuano incessantemente a uscire e che non dispongono del sigillo di ufficialità da parte della Apple. 6/10.
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