Trama
Nella Germania dei primi anni Quaranta, il tredicenne Ernst Lossa, figlio di un commesso viaggiatore rimasto orfano, è un ragazzo brillante ma disadattato. Classificato come "non educabile", a causa della sua natura indomabilmente ribelle finisce in un ospedale psichiatrico gestito dal dottor Veithausen. Ben presto, Ernst scoprirà il triste destino che lo attende.
Approfondimento
NEBBIA IN AGOSTO: LA VERA STORIA DI ERNST LOSSA E DI UN ORRORE NAZISTA QUASI SCONOSCIUTO
Diretto da Kai Wessel e sceneggiato da Holger Kartsten Schmidt, Nebbia in agosto si basa sulla vera storia del tredicenne Ernst Lossa raccontata nel romanzo omonimo di Robert Domes, pubblicato nel 2008. Appartenente a una famiglia Jenisch, Ernst vive nella Germania bavarese durante gli anni Quaranta del Novecento. Ragazzo brillante ma disadattato, è definito "non educabile" dai collegi in cui ha vissuto in precedenza e la sua natura ribelle lo porta a essere internato in un ospedale psichiatrico gestito dal dottor Veithausen. Nella struttura, dopo un breve periodo di tempo, alcuni dei pazienti vengono uccisi seguendo un protocollo di eutanasia voluto dal regime nazista. Opponendo resistenza alle cure, Ernst pianifica la sua fuga insieme a Nandl, il suo primo amore. Non sa però di essere in grave pericolo dal momento che la dirigenza ha deciso già le sue sorti.
Con la direzione della fotografia di Hagen Bogdanski, le scenografie di Christoph Kanter, i costumi di Esther Amuser e le musiche di Martin Todsharow, Nebbia in agosto tramite la vera storia di Ernst Lossa riflette sulle raccapriccianti conseguente della politica dell'eutanasia nazista, in grado tra il 1939 e il 1944 di uccidere oltre 200 mila pazienti all'interno degli ospedali psichiatrici (nelle camere a gas, tramite avvelenamento o lasciate a morire di fame), un capitolo a lungo trascurato della storia tedesca del XX secolo e rimosso dalla cultura commemorativa per lungo tempo. A contribuire a portare in luce la storia del piccolo Ernest e delle centinaia di migliaia di vittime innocenti sono stati in primo luogo le ricerche storiche condotte dal professore Michael von Cranach, direttore della clinica psichiatrica Kaufbeuren dal 1980 al 2006. A Domes spetta invece il merito di aver diffuso la storia di Ernst grazie al suo romanzo,un best seller che ha commosso il produttore Ulrich Limmer fino al punto di volerne realizzare un film: "La storia mi scosse a tal punto che non riuscii più a togliermela dalla testa. Ogni volta che vedevo la foto di questo ragazzino, pensavo: questa storia deve essere raccontata. Era impossibile per me rinunciare a fare questo film. Lo consideravo un mio dovere verso di lui, che rappresentava così tante vittime. Volevo dar voce a tutti coloro che sono morti all'interno di strutture che invece erano state ideate per essere loro d'aiuto. La vicenda di Ernst è singolare: emarginato a causa dei suoi problemi comportamentali, ebbe il coraggio di aiutare gli altri anche nel momento in cui egli stesso rischiava di morire. La sua storia è commovente, disturbante e vergognosa. In tempi in cui i diritti umani furono calpestati, Ernst seguì i suoi istinti di bambino fino al punto di divenire una spina nel fianco nella direzione della struttura".
Curiosità
IL FAMIGERATO DECRETO T4 E LA DIETA E
Tra il 1939 e il 1945 negli ospedali psichiatrici tedeschi morirono oltre 200 mila internati per eutanasia, la cosiddetta morte dolce. Ciò rispondeva a un ordine preciso del regime per porre fine alle vite di coloro che venivano considerati "indegni di vivere".
Il programma di uccisione ebbe avvio nel mese di agosto 1939 e riguardava in un primo momento solo i bambini (si stima che furono uccisi circa 5 mili bambini). L'uccisione sistematica fu estesa ben presto anche agli adulti, con un decreto del 1 settembre 1939 messo in atto a partire dall'ottobre dello stesso anno. Il decreto, denominato "T4" (dall'indirizzo della villa a Berlino in cui fu firmato), istituì la costituzione di quattro "ospedali e case di cura" governativi il cui fine era quello di uccidere i pazienti insani. I direttori delle istituzioni avevano il compito di schedare i pazienti e di mandare le "cartelle" a berlino, dove apposite commissioni psichiatriche avrebbero valutato chi doveva sopravvivere e chi no. Il servizio di "ambulanza di carità" provvedeva poi a trasferire i pazienti destinati a morte in sei diversi campi di sterminio e nelle loro tristemente note camere a gas.
Il programma "T4" venne poi (simbolicamente) sospeso nell'agosto 1941 a seguito delle proteste di parte della popolazione venuta a conoscenza delle morti da un sermone di un vescovo. Da quel momento in poi, medici, infermieri e suore, ebbero l'obbligo di uccidere i pazienti direttamente nelle strutture ricorrendo all'uso del veleno o alla famigerata Dieta E, ovvero un regime alimentare a basso contenuto di sostanze nutrienti in grado di provocare il decesso per morte o per indebolimento delle difese immunitarie (molti furono i pazienti deceduti per tubercolosi). I corpi dei defunti rimanevano inoltre negli istituti a disposizione di medici e ricercatori e dei loro esperimenti (spesso condotti su persone ancora in vita). Il piccolo Ernst Lossa ebbe la sfortuna di finire internato nell'istituto psichiatrico di Kaufbeuren, laddove il medico e psichiatra Valentin Falthauser aveva inventato la Dieta E, priva di grassi e a base di sole rape, cavoli e mele.
Il cast
A dirigere Nebbia in agosto è Kai Wessel, nato ad Amburgo nel 1961. Dopo i primi passi mossi come assistente alla regia, Wessel si fa conoscere dal grande pubblico con il film Martha Jellnek nel 1988, iniziando una lunga e prolifica carriera, che lo vede spaziare tra opere per il cinema, film per la televisione e… Vedi tutto
Trailer
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Commenti (4) vedi tutti
è come la dieta del dottor Veithausen: bollito e ribollito fino alla distruzione di ogni valore (nutritivo)
commento di kahlzerUna storia vera, un ragazzo di quattordici anni con il coraggio che non ebbero gli uomini del suo tempo, Ernst Lossa, Jenisch, tedesco bavarese, ucciso nel '39 nella clinica psichiatrica di Kaufbeuren con due iniezioni letali.
leggi la recensione completa di yumeLa smaterializzazione dell'umano.
leggi la recensione completa di falcotto56Ausmerzen di vite indegne “Dovere dell'eugenetica, dell'igiene razziale dev'essere quello di occuparsi con sollecitudine di un'eliminazione di esseri umani moralmente inferiori più severa di quella che è praticata oggi. Noi dovremmo letteralmente sostituire tutti i fattori che determinano la selezione in una vita naturale e libera.” Lorenz
leggi la recensione completa di gaiart