Trama
Alla morte del padre viticoltore, Jean rientra dopo tanto tempo in famiglia in Borgogna. Insieme ai fratelli dovrà decidere che cosa accadrà alla tenuta di famiglia e chi eventualmente dovrà prenderne il controllo, riavviando l'attività.
Approfondimento
RITORNO IN BORGOGNA: VINO, FAMIGLIA E TRADIZIONE
Diretto da Cédric Klapisch e sceneggiato dallo stesso con Santiago Amigorena (con la collaborazione di Jean-Marc Roulot), Ritorno in Borgogna racconta la storia di Jean, un giovane che ha lasciato la sua famiglia e la nativa Borgogna da dieci anni per fare il giro del mondo. Dopo aver appreso dell'imminente morte del padre, Jean rientra a casa trovando la sorella Juliette e il fratello Jérémie. Con il padre deceduto poco prima dell'inizio della vendemmia, i tre giovani adulti avranno un anno di tempo per recuperare (o reinventare) il loro spirito di fratellanza e crescere nello stesso arco di tempo che porterà la loro uva a divenire vino.
Con la direzione della fotografia di Alexis Kavyrchine, le scenografie di Marie Cheminal, i costumi di Anne Schotte e le musiche di Loïc Dury e Christophe Minck, Ritorno in Borgogna nasce dal desiderio del regista di realizzare un film sul vino, come egli stesso racconta: "Avevo voglia di realizzare un film sul vino sin dal 2010. Quell'anno, ho contattato alcuni produttori di vino che conoscevo e ho chiesto loro di farmi assistere alla raccolta dell'uva. Senza sapere perché, ritenevo ci fosse qualcosa di molto interessante e ho chiesto a Jean-Marc Roulot di venire a scattare delle fotografie. Accorgendomi di come con il passare dei giorni cambiasse anche il paesaggio, mi sono messo alla ricerca in Borgogna di un albero che potesse testimoniare il mutare delle stagioni. L'incontro con il fotografo Michel Baudoin è venuto in mio soccorso: è stato lui che mi ha mostrato due ciliegi tra i vigneti e che, per gioco, ogni due settimane li ha fotografi, registrando ogni volta un filmato di un minuto. Nel 2011, sono ritornato negli stessi luoghi ma mi sono accorto come tutto fosse grigio a causa della pioggia e come l'uva fosse meno bella dell'anno precedente. Da quel che ho potuto capire allora, il mondo del vino dipende in maniera intrinseca dai capricci del tempo.
Il vino per me è legato alla figura di mio padre. Quando a 17-18 anni ho cominciato a bere, è stato lui a farmi assaggiare il "suo" vino: beveva esclusivamente Borgogna. Per un breve periodo di tempo, con le mie sorelle ci siamo anche dedicati alle degustazioni di vino nelle cantine: è stato una sorta di rituale che ripetevamo ogni due anni. A 23 anni, ho lavorato come assistente in un ristorante francese di New York ed ero l'unico a conoscere il vino e a sapere la differenza tra un Côte du Rhône e un Bordeaux. Bere vino presuppone anche la consapevolezza di sapere identificare e distinguere i sapori della terra, una consapevolezza che nel mio caso si è tramandata di padre in figlio. Ecco perché ho voluto fare un film sul vino: per parlare di famiglia, di ciò che si trasmette ai figli e di ciò che si eredita dai genitori".
Il cast
A dirigere Ritorno in Borgogna è Cèdric Klapisch, regista, sceneggiatore e produttore francese. Nato il 4 settembre 1961 da padre fisico e madre psicanalista, Klapisch studia a Parigi dove si laurea in cinema con una tesi che collega Tex Avery, Woody Allen e i fratelli Marx. A 23 anni, lascia la Francia per… Vedi tutto
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Commenti (3) vedi tutti
Stoppato, dopo 15 minuti (forse mia moglie avrebbe proseguito): ben preparato e anche interpretato, perché no, ma prevedibile e - per i miei gusti - monotono. Voto: 5 meno.
commento di Roberto MorottiBel film, tanta poesia, ottima fotografia, buone le interpretazioni
leggi la recensione completa di Furetto60Un film familiare che aiuta a scaldare i cuori,piacevole anche se un po' lunghetto....comunque sufficiente (per me).
commento di ezio