Regia di Roger Vadim vedi scheda film
Creatura nata nei primi anni Sessanta ad opera del fumettista Jean-Claude Forest, "Barbarella" fu portata sul grande schermo da Roger Vadim, per la quale scelse le fattezze dell'allora amata Jane Fonda, per impersonare l'eroina sexy del futuro; divenuto negli anni un titolo più o meno di culto, il film è una fantasia pruriginosa, che vorrebbe stuzzicare gli animi degli spettatori, più che altro perdendosi in mille vaghezze, con una sconclusionatezza palese, che fa troppo affidamento sulla carica erotica della protagonista ( comunque presente e tangibile), e sulla forte impronta pop che si è voluto dare all'operazione. Prendendolo come film-manifesto di un certo periodo tra lo yé-yé e la rivoluzione sessuale, "Barbarella" ha qualche sussulto modernista e ironico ( anche se la sequenza migliore è quella in cui bambole munite di zanne d'acciaio si avventano su Barbarella legata, onestamente inquietante). ma perlopiù ci si perde in apparizioni di star presenti in ruoli brevi, una scenografia baracconesca, ed effetti speciali non esaltanti. Azzeccata la sequenza dello striptease senza gravità nei titoli di testa,che lascia sperare un film più divertente, ma ci si stanca presto, nonostante la conturbante presenza della Fonda.
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