La recensione su Absolutely Fabulous - Il film

di alan smithee

3 stelle

Gli anni passano ma il desiderio di restare sulla cresta dell'onda, e soprattutto di vivere tra gli agi e la notorietà non smette di essere l'obiettivo di vita delle due impudenti amiche scroccone, dotate di faccia tosta esemplare, e di una incontrollata fiducia in "qualità" proprio ben celate. Quasi un road movie folle, ma pure inconsistente.

Dal serial televisivo al grande schermo, ecco l'ennesimo tentativo, a volte fortunato (penso all'altrettanto malizioso Sex & the City, forte pure di un seguito), altre volte meno, di far rivivere nelle sale cinematografiche i successi episodici che hanno trovato credito e conferito soddisfazione al pubblico casalingo.

Personalmente non conoscevo assolutamente questo telefilm, e dunque la curiosità di affacciarmisi era totale, non supportata da particolari aspettative, anche se in qualche modo mi veniva da pensare al mondo evanescente, esteriore, variopinto ed eccentrico, per non dire folle, dei due Zoolander di Ben Stiller.

Le avventure strampalate di due ora un pò attempate ma irriducibili folli approfittatrici e parassite della società, sempre disposte a godere del lato più glamour di una società aggrappata sull'apparenza e sull'inconsistenza dell'apparire e mostrarsi, sono raccontate sotto una esile trama gialla che fa da presupposto ad una serie rocambolesca di avventure tra il Regno Unito e la Costa Azzurra.

Dalla loro maldestra apparizione da imbucate ad una festa-sfilata, le due matte si trascinano dietro la responsabilità della sparizione della top model Kate Moss, e per questo sono costrette a "rifugiarsi" tra gli agi ed i vezzi della Croisette cannese.

Il film procede in modo più o meno scoppiettante, animato da un umorismo che si vorrebbe intendere inglese, e che ricorda nelle gags la comicità caustica ma anche un pò fisica di Mr. Bean.

Con qualche nemmeno troppo velato riferimento a manie e condizionamenti tipici della nostra società ove il successo facile fa gola a chiunque e dove il motto "nel bene o nel male, purché se ne parli" diviene una regola non scritta ma ampiamente condivisa, senz'altro una regola di vita da parte delle due eccentriche e modaiole amiche dissennate, senza scrupoli né freni inibitori.

Tra "mises" improbabili e comportamenti sopra le righe, si ridacchia in qualche circostanza, ma proprio occasionalmente, e il filmetto della regista esordiente (ma non più ragazzina) Mandie Fletcher risulta come l'ennesima riproposizione ironica della futilità del mondo della moda, coerente con la follia contagiosa, sfrontata e irriverente delle due zitelle irresponsabili e viziate.

Simpatiche, ma un pò costrette ognuna nel proprio personaggio piuttosto monocorde, le due attrici Joanna Lumley e Jennifer Saunders, mentre tra i camei di una certa notorietà, oltre alla top model già citata, appare l'immarcescibile e sempre più iconica Joan Collins, una che di moda, trucchi, lifting e altre amene futilità se ne intende parecchio, o che ci ha da decenni fatto intendere di esserne una delle regine incontrastate. Insomma manca solo Rupert Everett.