Regia di Spike Jonze vedi scheda film
Subito di seguito al lavoro di animazione Nel paese delle creature selvagge (2009), Spike Jonze torna all'opera con I'm here, uno cortometraggio - 31 minuti di durata - ambientato in una realtà parallela nella quale uomini e androidi convivono più o meno pacificamente. Una storia d'amore, di un romanticismo a tratti perfino eccessivo (melenso), scritta dallo stesso regista e interpretata da attori umani in costumi da robot. Costumi da fantascienza, però: gli androidi di questo film sono tutt'altro che creature complesse, frutto della tecnologia più avanzata; lo stesso Sheldon, il protagonista, è un mucchio di latta sul quale è stato montato un vecchio processore. Bizzarro esperimento dal punto di vista figurativo, I'm here purtroppo non si emancipa granchè, dal punto di vista contenutistico, dal classico canovaccio scontato che prevede due figure solitarie innamorarsi, unirsi e trionfare insieme sopra le sventure della vita; il finale è l'emblema di questo andamento banalotto, frivolo della trama. Da segnalare l'importante ruolo della musica nel film, con tanto di band inventata per l'occasione (The lost trees) le cui canzoni fungono da collante per la relazione dei due personaggi principali; Jonze, d'altronde, deve i suoi maggiori successi non tanto al cinema (dove ne ha comunque ottenuti in quantità, chiaramente), quanto al videoclip musicale, la forma registica nella quale si è espresso più frequentemente (Bjork, REM, Weezer, Fatboy Slim, Beastie boys: solo per citare alcuni degli artisti per cui ha girato). 4,5/10.
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