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Il saluto

Regia di Vincenzo Gamna vedi scheda film

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La recensione su Il saluto

di mm40
6 stelle

Un giovane seminarista, a un passo dal diventare sacerdote, scopre di avere un cancro. Si reca perciò dalla madre per darle la notizia.

 

Uno dei primi lavori di Vincenzo Gamna, cineasta piemontese che ha lasciato poche, ma significative tracce del suo passaggio nel nostro cinema. Questo cortometraggio, prodotto dalla Corona cinematografica, è un quadretto dolente di un'ordinaria odissea nell'inaccettabile: un giovane, a un passo dal cominciare la sua vera vita, una vita donata agli altri (sta infatti per diventare prete), si ritrova malato di cancro, presumibilmente destinato a rendere, piuttosto, la vita a Dio quanto prima. Ma il dilemma religioso non ha luogo, non esplicitamente, in questo breve film composto per lo più da inquietanti silenzi e sparuti dialoghi alquanto retorici; è come se la speranza, quella della Fede con la maiuscola, non potesse in alcun modo abbandonare il protagonista e lo accompagnasse fino al saluto di cui il titolo, quello alla madre, forse l'ultimo che il ragazzo potrà portarle. Undici minuti in un bianco e nero laconico, fra interni modestissimi ed esterni invernali che si sommano nel comporre uno scenario in rovina, come l'esistenza del personaggio al centro della storia. A interpretarlo è chiamato Pierre Clement, sostanzialmente sconosciuto (anche per l'informatissimo Imdb.com, che neppure annovera nel suo archivio questo titolo) e, naturalmente, solo quasi omonimo di Pierre Clementi; anche Luigi Zerbinati, che riveste il ruolo dell'anziano sacerdote con cui Clement dialoga prima di partire, è un attore poco noto e vive una curiosa quasi omonimia, quella con il comico Pierluigi Zerbinati. Un terzo caso simile potrebbe infine essere quello del Roberto Faenza accreditato come sceneggiatore nei titoli di testa (mentre scorre un twist stridentemente fuori luogo, musiche firmate da Franco Potenza): il famoso regista è nato nel 1943 e dunque all'epoca aveva solo 19 anni, ma effettivamente la sua città di nascita, Torino, fa resistere qualche dubbio su una possibile conoscenza e collaborazione con il cuneese Gamna. 6/10.

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