Regia di Asghar Farhadi vedi scheda film
In una magistrale commistione tra finzione e realtà, una coppia di attori impegnati nella rappresentazione teatrale di "Morte di un commesso viaggiatore" si trova a vivere l'esperienza reale di un'aggressione nella nuova casa in cui sono andati a vivere da poco. Sarà l'inizio di una caccia al responsabile, un dramma nel dramma dove come il gatto con il topo ci sarà un andare ben oltre l'istinto del cacciatore con la preda, ma piuttosto il disvelamento di rancori e voglia di farsi giustizia da soli che rasenta il più cupo cinismo. Un cast di ottimi attori è protagonista di un film che si disvela passo passo come un thriller psicologico, proiettato in una realtà iraniana meno iconica di tanti altri film del Paese orientale (la vicenda potrebbe trovare casa praticamente ovunque). Nè il suo asciutto minimalismo è meno efficace nel restituire il ritratto di un'ipocrisia di fondo, la convinzione che chi è dalla parte della ragione abbia ogni mezzo a disposizione per ottenere giustizia. Meritato premio Oscar come miglior film straniero.
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