Regia di Grégoire Leprince-Ringuet vedi scheda film
FESTIVAL DI CANNES 2016
Porcata pretenziosa sulla fine della storia d'amore tra Paul (interpetato dallo stesso regista) e Ondine, personaggi insopportabili fin dalle prime inquadrature, in cui poi si inserisce una certa Camille (per chi ancora riesce a seguire il film). Funestato da dialoghi pseudoteatrali concepiti da uno sceneggiatore privo di senso del ridicolo che si crede di essere Shakespeare o Racine e non si rende conto di essere solo irritante e tocca il fondo con le declamazioni filosofiche di un barbone che incarnerebbe chissà quale entità metafisica, il film ha provocato la fuga di una parte considerevole del pubblico in sala (tra cui chi scrive) alla proiezione per i cinéphiles del festival di Cannes.
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