Regia di João Nuno Pinto vedi scheda film
LUCCA FILM FESTIVAL & EUROPA CINEMA
Nel 1917, in pieno corso del Primo Conflitto Mondiale, un coraggioso e indomito diciassettenne si arruola, intenzionato a servire concretamente la sua patria, ed essere condotto a difendere i confini.
Finirà invece, suo malgrado, confinato in una colonia nei pressi del Mozambico dove, un po' estraniato da quell'ambiente selvaggio e nuovo, perde di vista il suo plotone, affannandosi a mettersi in cerca di ritrovarlo, anche per il timore di essere considerato come un disertore.
Sarà, per il giovane, l'inizio di una odissea non solo a livello fisico, ma anche e soprattutto uno straniamento a livello psicologico, dove gli orrori e la violenza della guerra si acuiscono dinanzi ad incontri con personaggi particolari, in grado di arricchirne l'esperienza, resa nulla dall'età acerba, ma anche di creare uno smarrimento ulteriore, forse ancor più pericoloso e destabilizzante di quello fisico e logistico, dettato da un paesaggio allo stato brado, colmo di insidie e di misteri.
L'opera seconda del regista nato in Mozambico, ma di evidente etnia europea, Joao Nuno Pinto, conquista per la deriva in cui finisce per condurre il protagonista, ma anche lo spettatore che in esso finisce per immedesimarsi, provando una sensazione di estraneità ed isolamento che appaiono davvero come sensazioni epidermiche.
Fondamentale per la riuscita della pellicola, di approccio certamente non facile né immediato, il giovane protagonista, Joao Nunes Monteiro, nel ruolo del coetaneo Mozungo, si rivela una scelta fondamentale.
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