Petrov è un ferroviere che trova milioni di leva bulgari in contanti sui binari. Decide di portare l'intera somma alla polizia e lo Stato lo premia con un nuovo orologio da polso, che ben presto smette di funzionare. Nel frattempo, Julia Staykova, a capo dell'ufficio di pubbliche relazioni del Ministero dei trasporti, perde il vecchio orologio di Petrov. Ha inizio così per l'uomo una disperata lotta per avere indietro l'orologio ma anche la sua dignità.
La carriera, l'arrivismo, la supponenza, il potere ...tutto concorre ad affossare la semplicità e la rettitudine. Non c'è posto in questo mondo per gli onesti, che potrebbero anche pagarla cara. Ottimo lavoro!
La posa ferma e discreta insieme di Petrov è quanto rende questo film bulgaro un convincente urlo d'indignazione contro ogni forma di prepotenza praticata contro i più deboli. La regia è brava ad oscillare tra la sua dignità oltraggiata e la volgare ostentazione di forza dei burocrati del potere. Facendo di quest'opera una piacevolissima sorpresa.
Bellissimo film.. mette bene nella luce il sporco gioco del potere rovinando senza nessun scrupolo la vita di una persona semplice e onesta.. regia ottima e bravissimi attori… assolutamente da vedere.. voto 8
commedia grottesca a sfondo morale, girata però con i tempi di un film di Bela Tarr. onesta ma un po’ troppo prevedibile. la maschera di Stefan Denolyubov sembra tratta da un film di Kaurismäki, ma la poetica di Aki è un’altra cosa.
L'epopea tragicomica e grottesca di un solitario manutentore di binari balbuziente che sceglie, a sue spese, la via della legalità sfidando, in modo impari, i tentacoli di uno stato burocrate e corrotto. Con atmosfere sterzanti che ricordano il sarcasmo del cinema di Petri
Un solitario ferroviere, afflitto da una acuta forma di balbuzie che lo isola quasi completamente dai rapporti umani con l'ambiente circostante, durante una sua azione di manutenzione di routine sui binari, scorge come al solito alcuni suoi colleghi intenti a derubare gasolio da un locomotore per rivenderlo, fa uma scoperya sensazionale.
Ma soprattutto trova, poco più avanti, sui… leggi tutto
"Glory", che gioca bene con il duplice riferimento alla gloria e al nome dell'orologio co-protagonista del film, è una ballata triste sulla società di oggi, che solo per un caso del tutto cinematografico, è ambientata nella Bulgaria moderna. I due registi, una donna e un uomo, raccontano la parabola di un solitario operaio della ferrovia, balbuziente e buono, che pare uscito…
Un film che veicola accuratamente la rabbia sociale in uno stile neorealistico. Come fare un buon film, pur avendo un budget ridotto, con, soprattutto, un buon cast di pochi elementi e volti inediti, e una solida sceneggiatura che si dispone su più livelli e si dirama in due storie, ma, attraverso una narrazione semplice da seguire: la corruzione politica, l'emancipazione femminile, la…
Nell’interezza della proposta, le uscite home video di agosto vanno in direzione opposta rispetto a quanto accaduto nel mese precedente. Non hanno a… segue
2018
2018
Nel mese di ottobre questo film ha ricevuto 3 voti
Validissima co-produzione Franco-greco-bulgara a metafora di come il potere utilizza le persone a scopo propagandistico abbandonandole poi come rifiuti per non doverne soddisfare le esigenze.
Tsanko Petrov è un manutentore delle ferrovie di Stato che sopravvive con un misero salario e che, a causa di una marcatissima balbuzie, fatica a interlacciare rapporti…
Tzanko (Denolyubov), un ferroviere bulgaro, balbuziente e decisamente male in arnese, trova casualmente sulle rotaie una grandissima quantità di denaro, fuoriuscita da chissà dove. Senza neppure esitare, ne informa le autorità. Per questo gesto di encomiabile onestà viene ricompensato pubblicamente dal ministro dei trasporti, che gli regala un orologio. Per infilarlo…
Prendi una sceneggiatura impeccabile, un montaggio perfetto, due attori al top (una menzione particolare al protagonista), dei costi di realizzazione ridicoli (se pensiamo ad alcune mega-produzioni), una regia asciutta e senza sbavature (due soli esempi: l’efficacia delle riprese della sbornia di Julia è da manuale, ugualmente la tensione emotiva di Tzarko che deve correre…
Il film più costoso della storia del cinema francese è - dicono - Valerian, il nuovo film di Besson. Vedremo quindi se le 500 sale che gli sono state affidate in Italia riusciranno in parte a…
Un solitario ferroviere, afflitto da una acuta forma di balbuzie che lo isola quasi completamente dai rapporti umani con l'ambiente circostante, durante una sua azione di manutenzione di routine sui binari, scorge come al solito alcuni suoi colleghi intenti a derubare gasolio da un locomotore per rivenderlo, fa uma scoperya sensazionale.
Ma soprattutto trova, poco più avanti, sui…
C’ERA UNA VOLTA UN BULGARO, UN GRECO, UN …
SLAVA
Glory
3 agosto 2016
C’era una volta un bulgaro, un greco, un polacco e un francese. Come nelle barzellette. Solo che qui si tratta dell’apertura del Film Festival di Locarno dove, interessanti pellicole dell’Europa dell’est in concorso, si sono distinte sin all’apertura.…
Locarno 69. Sappiamo che i conti si fanno solo alla fine, ma se l'inizio fosse indicativo delle scelte operate in fase di selezione uno dei temi forti di questa edizione del Festival di Locarno potrebbe essere la ritrovata centralità della narrazione, considerata non solo nelle sue funzioni affabulatorie, ma anche nella capacità di rappresentare il comune denominatore di opposti…
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Commenti (5) vedi tutti
La carriera, l'arrivismo, la supponenza, il potere ...tutto concorre ad affossare la semplicità e la rettitudine. Non c'è posto in questo mondo per gli onesti, che potrebbero anche pagarla cara. Ottimo lavoro!
commento di iroLa posa ferma e discreta insieme di Petrov è quanto rende questo film bulgaro un convincente urlo d'indignazione contro ogni forma di prepotenza praticata contro i più deboli. La regia è brava ad oscillare tra la sua dignità oltraggiata e la volgare ostentazione di forza dei burocrati del potere. Facendo di quest'opera una piacevolissima sorpresa.
commento di Peppe ComuneBellissimo film.. mette bene nella luce il sporco gioco del potere rovinando senza nessun scrupolo la vita di una persona semplice e onesta.. regia ottima e bravissimi attori… assolutamente da vedere.. voto 8
commento di nicelady55commedia grottesca a sfondo morale, girata però con i tempi di un film di Bela Tarr. onesta ma un po’ troppo prevedibile. la maschera di Stefan Denolyubov sembra tratta da un film di Kaurismäki, ma la poetica di Aki è un’altra cosa.
commento di giovenostaL'epopea tragicomica e grottesca di un solitario manutentore di binari balbuziente che sceglie, a sue spese, la via della legalità sfidando, in modo impari, i tentacoli di uno stato burocrate e corrotto. Con atmosfere sterzanti che ricordano il sarcasmo del cinema di Petri
leggi la recensione completa di alan smithee