Regia di Johannes Nyholm vedi scheda film
ARTEKINO FESTIVAL BY MYMOVIES
Rikard ha trent'anni ma potrebbe dimostrarne il doppio o la metà: una deformazione congenita e progressiva del suo volto lo rende un bizzarro scherzo della natura, tanto che alla nascita pure la madre, come impazzita dal dolore e internata in una casa di cura, decise di abbandonarlo.
Ora il ragazzo vive in un istituto, ma trascorre le giornate preso nella sua passione per il gioco delle bocce presso un campo da gioco, ove tra i giocatori è stato accolto con benevolenza, quasi a formare una sua famiglia putativa, e la fantasia, trovandosi spesso assorto ad immaginarsi nelle fattezze di un gigante che domina città e vallate con la sua prorompenza.
Nonostante ciò, il cfruccio di non essere stato accettato dalla madre naturale, rimane per Rikard uno scoglio inaffrontabile, almeno fino al giorno in cui si convince che, se riuscirà a vincere il prestigioso torneo di petanque, la donna tornerà ad amarlo e ad accettarlo come ogni altra madre con la propria creatura.
Opera prima di Johannes Nyholm, The Giant si avvia verso un finale melodrammatico e "spielberghiano" ove la fantasia supera la realtà e fornisce la giusta e meritata soluzione ad una tragica esistenza minata dalla sfortuna e dalla malattia senza rimedio.
E la favola, perchè a tutti gli effetti ci troviamo su questo ardito e insidioso territorio, fa tornare alla mente certamente e primo fra tutti quell'ineguagliato Elephant man lynchano di rara anzi unica sensibilità emotiva, ma conserva pure una sua identità e personalità nel raccontarci senza eccessive melensaggini gli sforzi e la passione di un individuo disposto a tutto pur di farsi accettare, anche quando la realtà tragica pare superare (ma non sarà affatto così) la fantasia, come evidenzia lo spettacolare finale commovente e poetico. A volte i sogni e l'immaginazione diventano la soluzione più palpabile per rendere possibile un sogno irrealizzabile.
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