Regia di Fernando Coimbra vedi scheda film
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"Splendido e maledetto giorno!"
Il soldato semplice Matt Ocre si arruola volontario, nell'anno 2003, per una missione in Iraq destinata a deporre Saddam Hussein e porre fine alla sua dittatura. Il suo scopo è raggranellare una somma sufficiente per pagarsi gli studi universitari che, in quel momento, sono qualcosa ben al di là della sua portata economica.
Finirà tra i ranghi di una squadra impegnata, più che in azioni d'assalto, a riparare il sistema idrico - seriamente danneggiato dalla guerriglia - nei dintorno di Ba'quba, villaggio alle porte di Bagdad ove vivono civili ma ove si rifugiano anche bande di ribelli dissenzienti all'invasione americana.
In perenne balia degli eventi, tra sparatorie ed agguati, abbandonati a loro stessi in quanto la popolazione, a cui le truppe americane offrono un ingaggio ben pagato in cambio di aiuto manuale, non interviene per paura di rappresaglie da parte dei vendicativi ribelli jihadisti, il ragazzo, che inizialmente scopriamo tentare una via di fuga denunciando un falso incidente sul lavoro, maturerà una propria coscienza che lo indurrà a far parte integrante di una squadra coesa e cameratesca, ma anche saldamente impegnata a fornire la propria opera a salvaguardia di una popolazione inerme e vittima delle sanguinose circostanze.
Sotto la direzione professionale e composta del brasiliano Fernando Coimbra, Castello di sabbia è un film di guerra che non rinuncia a molti spunti già visti in molte altre circostanza, ostenta pure diverse situazioni cameratesche non proprio originali, qualche venatura di retorica francamente evitabile, ma appare molto meticolosamente ambientato e strutturato, giovandosi altresì della valida interpretazione di un manipolo di buoni giovani interpreti: tra tutti spicca il protagonista, che ha il volto intenso e concentrato di Nicholas Hoult (un divo già da bambino ai tempi di About a boy del 2002), ma anche il valido Logan Marshall-Green (The invitation, Upgrade) appare non meno convincente nel ruolo del cameratesco ed umano capo squadra. Nel ruolo del duro capitano Syverston, appropriata appare la scelta caduta sul muscolare ex Superman Henry Cavill.
La pellicola prova a sondare il comportamento della popolazione locale, protesa tendenzialmente a cercare di aiutare un invasore nella sua preziosa opera di bonifica volta a sopperire ad un bene prezioso come l'acqua corrente, ma anche intimorito e mortificato dalla presenza di una minaccia locale che lo vede soccombere nel modo più atroce, se solo vagamente ritenuto fautore di collaborazionismo con l'odiato nemico occidentale.
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