Regia di Mark Williams (II) vedi scheda film
Buon film,anche se non molto originale.
Il "cacciatore di teste"figura professionale di nuova generazione,è un consulente del tutto particolare,un selezionatore di personale,cioè uno che sceglie e scarta,ma più che altro in periodo di crisi,fa licenziare, senza guardare in faccia nessuno.Dane è appunto uno di questi,è spregiudicato, arrivista e spietato,non ha riguardi per chichessia,privo di etica, ma solo interessato al profitto economico.Dedica poca attenzione e tempo alla famiglia,estraniandosi da essa,divenendo, incapace di stabilire una relazione emotivamente ed affettivamente efficace,con i figli,pur amandoli, fino a quando il maggiore, Ryan, di dieci anni,non si ammala di una grave forma di leucemia.Questo evento drammatico e traumatico,causerà un corto-circuito nella vita di Dane e un ribaltamento dei suoi valori,segnando una crisi profonda,ma al contempo dandogli l'occasione ,di ritrovare il perduto"feeling" con la famiglia,di ripristinare una scaletta di priorità,più giusta e umana,di riprendere in mano la propria vita e di riscattarsi anche sul piano morale.
La regia di "Quando un padre" compie il più classico e scontato dei percorsi melodrammatici,con tanto di saggio indiano che insegna che "si raccoglie quel che si semina" tuttavia pur non ostentando motivi di novità,il film nella sua semplice struttura narrativa,è abbastanza efficace e soprattutto "politicamente corretto" e consente delle interessanti riflessioni.Il lavoro,in grandi aziende,proiettate sui ricavi a tutti i costi e in una società competitiva come quella americana,può abbrutire e incarognire, anche un individuo di sani principi,spingendolo ad una condotta audace, quando non addirittura illecita,pur di assicurare un buon tenore di vita per se e per i propri cari.
Ottima l'interpretazione degli attori,soprattutto di quelli "piccoli"
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