Regia di Alberto Sironi vedi scheda film
Forse qualcuno insidia una bambina, qualcun altro di certo ha ucciso un'anziana; Montalbano indaga e, come sempre, c'inzerta. Due casi complessi, tante gags divertenti, buona recitazione. Voto 6 e mezzo-7.
Quando una creatura innocente potrebbe essere a rischio la faccenda non è delicata ma delicatissima; ci vuole un investigatore non raffinato ma raffinatissimo, come Salvo, per venirne a capo. L'uccisione della povira Maria Castellino, un'anziana che faceva cose vastase per professione ma era "buona, sana, pulita" d'animo, è pane per i denti del commissario; intanto, mentre addenta il buccellato, superbo ciambellone siciliano alla frutta secca, con cui Montalbano l'ha "corrotto", il dottor Pasquano gli dà utili elementi per risolvere il caso, e anche Catarella ricorre di pirsona pirsonalmente alla propria videoteca per fornirgli ulteriori suggestioni; Mimì, invece, si fissa, anche se il termine usato nell'episodio è un altro, su un'ipotesi un pochino improbabile, e, in corso d'indagine, su una fimmina bella e possibile, creando alcune situazioni comiche azzeccatissime. C'è una nuova Livia in città : è Sonia Bergamasco, terza (o quarta, includendo la serie parallela sul giovane Montalbano) incarnazione televisiva dell'eterna fidanzata dell'investigatore; rincuorerà Salvo col suo amore (e lo ammorberà con la sua cucina sperimentale). Alcuni personaggi rimangono impressi: l'anziano smarrito, a tratti rapito da uno sdegno tanto assurdo quanto furioso, di Paolo Graziosi; la madre di Tavano, resa in maniera toccante da Agata Montagnino; il figlio della vittima, pieno di amarezza e risentimento, interpretato da Rosario Lisma. Recitano bene tutti, persino i cani; non passa inosservata Selene, nome d'arte della vezzosa cagnetta altrimenti nota come Polpetta, meticcia che adora Livia, è provvista di notevole fiuto, e ama la cucina di Adelina: insomma, Montalbano fatto cane.
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