Regia di Alberto Sironi vedi scheda film
Bottanonna
Il ritorno in televisione del Commissario più famoso d’Italia presenta poche novità rispetto ad una formula oramai acquisita e ampiamente collaudata: composizione che permette, centellinando due-tre uscite ogni bi-triennio (nell’ultimo periodo), di portare “incassi” record per la rete ammiraglia della RAI. Circostanza ampiamente e puntualmente confermata per questa prima uscita (di due totali) del 2016, con quasi 11 milioni di telespettatori ed uno share del 39%.
La novità sostanziale, annunciata alla vigilia, era il cambio di interprete per l’eterna fidanzata Livia: non più la storica Katharina Bohm (e Lina Perned per un episodio del 2013) ma l’attrice italiana Sonia Bergamasco. Che nulla aggiunge al personaggio, di cui si è anzi deciso di depotenziare la portata conflittuale dei suoi rapporti personali col personaggio interpretato da Luca Zingaretti (invece in crescendo nella decina di episodi precedenti). La “fimmina”, quindi, non crea più problemi (si limita a qualche sterile mugugno) e accontenta il nostro eroe in ogni ambito: sessuale, sociale e culinario (si riappacifica perfino con la cuoca Adelina). E si prende anche un cane !
La trama e lo sviluppo dell’ennesima indagine, l’omicidio di una prostituta 70enne sposata e (apparentemente) benvoluta da tutti, segue i binari canonici del progressivo disvelarsi del mistero, con un’indagine parallela “minore”, con intervalli e siparietti vari (sullo sfondo delle consuete splendide location) dell’affidabile squadra di caratteristi di contorno (gli storici Bocci, Mazzotta, Russo, Perracchio) e dei comunque convincenti comprimari (regionali) di puntata. Il tutto risulta scorrevole, come (quasi) sempre, ma si registra una certa stanchezza di fondo nella scrittura di adattamento della fonte letteraria (una raccolta di racconti di Camilleri) sulla lunga distanza di un film per la televisione. Oltre a ciò, appare evidente una diffusa (ulteriore) normalizzazione strisciante e generalista del personaggio, forse per non turbare le anime degli spettatori più conservatori (nonostante l’argomento pruriginoso di puntata) ma più probabilmente come scelta editoriale ragionata e, visti i risultati, molto proficua. Istituzionale.
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concordo, i primi Montalbano erano assai più audaci e scritti veramente bene, mi ricordo ancora il primo episodio, una specie di folgorazione, credo che con tali prodotti che trovano il favore di un ampio pubblico si debba osare di più piuttosto che tirarsi indietro e non esporsi, la gente mica è stupida.... sono scelte che davvero non comprendo, andare 'sul sicuro' non è sempre un bene, ciao :)
Verissimo ! Anch'io capisco la necessità di mantenere il proprio pubblico di riferimento ma si potrebbe anche osare qualcosa in più, invece di normalizzare le conflittualità; in questo caso (mi riferisco al personaggio di Livia) anche con un pizzico di fastidioso maschilismo, secondo me.
purtroppo siamo sulla rai, la rete ammiraglia.....cmq mia madre leggeva i Montalbano di Camilleri e mi diceva sempre che la pagina scritta era di gran lunga migliore, in fondo se pensiamo che Don Matteo fa ascolti stratosferici cosa ne possiamo sperare, a questo punto lunga vita a Coliandro...........
Ho visto poco di Montalbano,percio' ho letto con piacere i tuoi approfondimenti.grazie.
Ti consiglierei, nel caso ne avessi voglia, di ripartire dagli episodi iniziali, sicuramente più vivaci. Grazie per il commento.
tempo fa avevo acquistato 2 /3 dvd poi ho sospeso....ma devo seguire il tuo consiglio...
Nel caso, da lunedì 11 iniziano le repliche :-)
Istituzionale è la parola chiave ... Stanchezza, vero, è l'altra, che io rilevo anche nello stesso Zingaretti. La scrittura, poi, già da un po' è veramente debole ... Rimane il personaggio, e poco altro. Un po' come - sebbene con proporzioni e dimensioni differenti - è accaduto all'ultimo Coliandro. Mah. O forse, aver visto troppe serie di qualità (estere), alza l'asticella delle aspettative.
La alza parecchio, è vero. ma purtroppo, come quasi tutto in Italia, bisogna accontentarsi. Trovo Coliandro molto divertente, anche se è vero che le puntate seguono un ritmo non omogeneo. Diciamo che è una serie "sottotraccia": si insinua col tempo. E poi l'episodio 5x03 (Doppia identità) in cui Coliandro diventa...Coliandro finalmente è stato quasi spettacolare.
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