Regia di Ruggero Deodato vedi scheda film
Presso una caratteristica cittadina universitaria del centro Italia il risveglio di due studenti ed un pusher loro amico a seguito dei bagordi occorsi durante la precedente notte consacrata a festeggiare Halloween, appare duro e svogliato.
Ma presto i tre si accorgono che, nel soppalco soprastante, il corpo inanimato della terza inquilina appare inerte per il fatto che la stessa è stata orrendamente aggredita da qualcuno.
Ma nessuno dei tre giovani riesce a fare mente locale e acri ordare particolari salienti della festa trasgressiva a cui hanno partecipato la sera precedente, e per questo si trovano costretti a tentare di trovare indizi che li aiutino a ricostruire i dettagli di un orrore di cui potrebbero essere stati la causa, oltre che la conseguenza.
Dal cellulare della vittima emergono infatti particolari a tratti enigmatici o nebulosi, ma piuttosto sconvogenti.
Ballad in blood fu l'ultimo film da regista del talentuoso e spesso eticamente piuttosto discusso regista italiano Ruggero Deodato, impegnato qui in un horror psicologico claustrofobico che sfrutta palesemente, se non proprio spudoratamente, i dettagli di cronaca nera legati all'omicidio di una studentessa americana a Perugia nel 2007, che diede luogo ad una travagliata e complessa, se non proprio controversa e dagli esiti investigativi tutt'altro che netti. Il film si concentra a raccontare, o meglio a ricostruire, fatti e misfatti inerenti un periodo di tempo che precede le indagini ufficiali degli inquirenti, e privilegia ilvtornidi di situazioni al limite dell'orgiastico, in concomitanza con le linee guida di una tra le feste più assurde ed equivoche esistenti durante l'anno.
Deodato, che si ritaglia un cameo burlone da professore paraplegico vittima di scherzi pesanti da parte di studenti irresponsabili, gira con la solita abilità, ma il film, ripetitivo e poco incalzante, non riserva alcuna sorpresa o suspence, giocando le sue uniche carte sul lato morboso,spesso fastidioso e portato avanti da personaggi irritanti, oltre che completamente antipatici e per nulla empatici o accattivanti.
Momenti orgiastici esasperati e sfinenti, nudità esibite e sfrontate anche nei vicoli cittadini durante una festa autunnale che si rivela completamente anacronistica se affrontata in maniche corte o addirittura a petto nudo.
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