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Star Wars: Gli ultimi Jedi

Regia di Rian Johnson vedi scheda film

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La recensione su Star Wars: Gli ultimi Jedi

di ilcausticocinefilo
4 stelle

Il secondo capitolo della trilogia sequel, dopo il non proprio brillantissimo Il risveglio della Forza, palesa abbastanza platealmente tutti quei difetti, nel primo film ancora per la gran parte latenti, che non lasciavano e non lasciano presagire nulla di buono per il futuro della saga.

 

 

scena

Star Wars: Gli ultimi Jedi (2017): scena

 

 

Mentre il film di Abrams risultava fin troppo calcolatore e program­mato a tavolino, oltreché quasi interamente ricalcato sull’esempio di Una nuova speranza, questo Gli ul­timi Jedi di Johnson risulta non solo calcolatore e programmato a tavolino, ma anche talmente preso dal suo bisogno di eradicare il passato per fondare una nuova mitologia dal non preoccuparsi più di tanto di creare una trama valida e realmente emozio­nante di per sé. In altre parole, la narrazione lascia lo spazio alle esigenze di marketing.

 

E così, in as­senza di una vera e propria storia da raccontare, si tenta semplicemente di allungare il brodo all’invero­simile, producendo un film che non avanza partico­larmente la pur labile trama generale di questa nuo­va trilogia e che anzi sembra più che altro un riem­pitivo, un film realizzato giusto perché i vertici dell’industria comandano che un film ogni due anni deve essere realizzato e distribuito, senza eccezioni e anche a discapito della qualità.

 

 

scena

Star Wars: Gli ultimi Jedi (2017): scena

 

 

Che viene sacrifi­cata anche sull’altare, come detto, del marketing e del merchandising (alcuni personaggi, come ad esempio i buffi esserini che si aggirano intorno a Chewbecca e al Millenium Falcon, non hanno vera­mente alcuna funzione narrativa e servono all’unico scopo di offrire il pretesto alla realizzazione d'un intera nuova schiera di sgargianti gadget da vendere nei Disney Store di mezzo mondo).

 

La sceneggiatura spesso gira a vuoto e la tira per le lunghe e, tra l’altro, probabilmente a causa delle ingerenze nefaste della Disney, si preoccupa di inserire in un buon numero di scene battutine idiote che non fanno ridere nessuno e rischiano di precipitare il film nel più totale ridicolo, e che hanno per di più l’unico effetto, fuori da ogni logica, di smorzare spesso e volen­tieri la tensione (vedi il caso dell’incontro tra Leia e Luke).

 

 

Daisy Ridley

Star Wars: Gli ultimi Jedi (2017): Daisy Ridley

 

 

E’ anche vero, comunque, che si costeg­giano le paludi del ridicolo involontario anche a causa di certe scelte narrative (vedi il caso del volo di Leia stile Mary Poppins).

E i continui colpi di scena inseriti ad ogni costo risultano spesso ampia­mente prevedibili (come nel caso della scena con Snoke, Rey e Kylo Ren) e conducono a scelte discutibili e piuttosto deludenti (vedi il modo in cui viene liquidata la questione delle origini di Rey).

 

I nuovi personaggi, poi, non reggono neppure per un secondo il confronto obbligato (viste anche le evidenti somiglianze) con quelli del passato, vittime come sono di una caratterizzazione spesso insufficiente: si cerca in questo nuovo film di approfondire un minimo le psicologie di Kylo Ren e di Rey, ma con risultati non proprio esaltanti, e la stragrande maggioranza degli altri perso­naggi, vedi Poe e Finn, restano sempre poco più che abbozzati.

E, come se non bastasse, si fa pure scempio dei personaggi storici, come nel caso di Luke Skywalker ridotto ad una sorta di bizzarra parodia di se stesso.

 

 

scena

Star Wars: Gli ultimi Jedi (2017): scena

 

 

In tutto questo, è sinceramente arduo intravedere qualcosa di buono all’oriz­zonte, per il futuro del franchise. Anche se è pur sempre vero che questo Gli ultimi Jedi presenta an­che delle qualità, in primis la colonna sonora e sicuramente gli effetti speciali (come al solito), e almeno un paio di scene da ricordare (la fuga di Finn e Rose su Canto Bight e la finale battaglia alla base ribelle con la bella contrapposizione visiva di rosso e bianco).

Ma è anche vero che queste indubbie qualità da sole non bastano a fugare il generale sentimento di delusione provocato da un film discreto, a tratti mediocre, per nulla il miglior Star Wars dai tempi de L’impero colpisce ancora (come qualcosa ha avuto l’ardire di affermare), che non sembra condurre la saga in nessun nuovo territorio altrettanto avvincente e avventuroso come in passato.

 

 

Adam Driver

Star Wars: Gli ultimi Jedi (2017): Adam Driver

 

 

Difatti, com'era comunque in una certa qual misura previsto, il film non si è nemmeno avvicinato al record d'incassi de Il risveglio della forza, molto probabilmente anche per stanchezza del pubblico (o almeno si spera, che magari così si riuscirà a fermare lo scempio che la "benemerita" Disney sta facendo di questo storico franchise). L'ascesa di Skywalker, in uscita a fine anno, difficilmente porrà rimedio alla spirale inesorabilmente discendente che si è ormai innescata, e pertanto non si può dire che l'attesia sia esattamente spasmodica. Ma, in ogni caso, staremo a vedere. Inevitabilmente, però, con basse aspettative di partenza.

 

Prossimamente, tremate, tremate:

 

 

locandina

Star Wars: L'ascesa di Skywalker (2019): locandina

 

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