Regia di Rian Johnson vedi scheda film
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Sono andato a vedere Gli ultimi Jedi con amici fan-ultras di Star Wars e mi sono quasi sentito in colpa ad uscire dalla sala con un sorrisone che mi arrivava fin dietro alle orecchie. Siccome a freddo mi è riuscito più facile individuarne le debolezze, se mi dicono “non mi è piaciuto per questo” o “non mi è piaciuto per quello” posso anche rispondere “okay”, se so che si sta parlando di un film, che può essere o meno riuscito in quanto tale.
Io gli Star Wars li ho visti, li ho amati tutti, li ho rivisti, li ho amati ancora. Ci sono legato sentimentalmente come sono legato ad altri franchise come Ritorno al futuro o Indiana Jones, è tra le tante basi su cui ho costruito il mio amore per il cinema, per le meraviglie che è in grado di mettere in scena. Non è che io non ami Star Wars, anzi. Io lo amo proprio, Star Wars. Scusate se sembra l’intro della recensione di Roberto Recchioni con meno narcisismo.
Se io amo così tanto questa saga, perché in questi nuovi film non riesco a vedere l’eresia di cui tutti parlate? A dire “eh no, però che hanno fatto questi, hanno rovinato tutto!!!”. Perché io non ho vissuto il mito di Star Wars. Un mito che a quanto pare non sono in pochi a vivere, e che trascende i film stessi, diventando quasi un credo, credo che porta con sé regole tutte sue, e guai a ignorarle.
Proprio quello di cui parla orgogliosamente Recchioni prima di giustificare una stroncatura, mettendo così subito in luce una debolezza, almeno da parte di chi sta cercando di proporre un’analisi. Uno con una visione così “religiosa” come può essere lucido e obiettivo?
Persone così hanno già il loro film in testa, e si aspettano di ritrovarselo proiettato in sala. Non avrei fatto una premessa così lunga, non fosse che i fan di Star Wars più covinti sono tutti così, e stanno spacciando questo film per una specie di abominio. Ma il film è buono. È un film buono che fa cose da film buono. Cominciamo a parlarne.
Prima le cose negative:
- E’ troppo lungo. Nulla, nulla deve durare più di due ore a questo mondo.
- Come avrete capito i veri protagonisti del film sono tre: Kylo Ren, Rey e Mr. Luke Skywalker himself. Pesonaggi, come sappiamo, molto carismatici. Tutti gli altri sono un po’ la fiera dell’anonimato. Manco antipatici, eh, solo insipidi.
- E' denso di elementi, e a volta la narrazione ne risulta davvero appesantita. Esempio: c’è un momento in cui si arriva all’inizio di un climax per poi interromperlo bruscamente in favore di una sequenza più lunga del dovuto che ci mostra cosa fanno gli altri personaggi nel frattempo.
- Benicio Del Toro.
Per il resto:
Gli Ultimi Jedi è un film maestoso e spettacolare. Non ero nato quando la trilogia originale irruppe nelle sale, quindi l’emozione di entrare al cinema e godermi su uno schermo come si deve un film di Star Wars è stata tanta, come lo era stata col film precedente. Rivivere certe sensazioni, elevate da sequenze sontuose e potentissime, è impagabile. Tante idee, grandiosa esecuzione.
Il trio di protagonisti funziona a meraviglia: Rey è un bel personaggio, forse messo in ombra dallo strabordante carisma degli altri due, ma comunque ottimo. Ci si fanno tante domande su di lei e non si perde mai l’interesse. Convincente la prova di Daisy Ridley (dicono sia brutta, sono pazzi).
Luke Skywalker è commovente, utilizzato al meglio ed elevato da un gigantesco Mark Hamill: il suo vecchio Luke è magnetico come non era mai stato prima, così pieno di tormenti e così sfaccettato.
Poi c’è Kylo Ren, che si conferma un villain della stra-madonna, moderno, inusuale e affascinante. In un’epoca in cui nei film il villain non lo azzeccano mai e non sembrano neanche provarci, un personaggio del genere spicca facilmente, ma non avrebbe fatto fatica neanche con una concorrenza più agguerrita. E Adam Driver è bravo davvero.
Menzione dovuta alle nuove creature: davvero tutte molto belle nel design e super simpatiche, soprattutto i Porg (guardate qua che rockstar):
La narrazione non va mai nella direzione che ci si aspetterebbe e che sembrerebbe suggerire, è disseminata di twist, garantisce sorprese e si prende dei rischi, che è esattamente ciò che mancava a Il risveglio della forza.
L’episodio precedente era riuscito a tirare fuori il miglior risultato possibile dalle imposizioni dittatoriali della Disney, che ha voluto un film all’insegna del fan service più puro: il risultato è stata una partenza abbastanza timida per questa nuova saga, ma che era miracolosamente riuscita a regalarci dei bei personaggi inediti, che in questo nuovo capitolo possono dire di trovare la loro reale dimensione, di trovarsi all’interno del loro film.
Il tema del “nuovo che avanza” esce fuori benissimo, si assiste ad uno svecchiamento necessario del franchise, operato con coraggio ma anche con grande rispetto: usciti dalla sala si ha la certezza che con Episodio IX questa nuova trilogia chiuderà la sua storia, e questo dovrebbe far contenti tutti quelli che, come me, temevano non ci fosse il desiderio di dire qualcosa di nuovo.
E, riallacciandomi alla lunga premessa: ai fan ovviamente non è piaciuto, come non gli era piaciuto Episodio VII per i motivi opposti. Cosa vorrà dire, secondo voi?
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