Regia di Guido Brignone vedi scheda film
Il compositore italiano Tosti vive a Londra; là conosce una bella cantante polacca, Maria, di cui si innamora ricambiato. Lascia così la fidanzata e si reca in Italia insieme a Maria, che però scopre di stare morendo e torna in Polonia. Rimasto solo, Tosti scrive la romanza Torna, caro ideal.
Tra le opere del compositore Francesco Paolo Tosti (1846-1916), Ideale occupa un posto di primo piano; attorno alla creazione di tale romanza si muove questa pellicola, un melodramma al quadrato in sostanza, tratto da una storia realmente accaduta. Ovverosia quella dell’incontro tra Tosti e la nobile polacca Maria Venowska, amore stroncato dal destino e degno soggetto di un prodottino strappalacarime per il grande schermo. In realtà, al di là del buon mestiere dimostrato come sempre dal regista Guido Brignone, da ricordare di questo film non c’è granché, se non il fatto che costituisce l’esordio nel cinema di Claudio Gora, appena 26enne (classe 1913) e già chiamato a un ruolo da protagonista: naturalmente, lasciando una buona impressione di sé. Al suo fianco troviamo tra gli altri Laura Adani, Achille Majeroni, Mercedes Brignone (sorella del regista), Germana Paolieri, Carlo Lombardi, Loris Gizzi ed Ernesto Sabbatini: un cast ben assortito. Il tasso di patetico è piuttosto elevato, le musiche abbondano e nei dialoghi (di Gherardo Gherardi, a corredo di una sceneggiatura firmata da Ettore Maria Margadonna e Aldo Vergano) si respira parecchia retorica; Torna, caro ideal è un lavoro figlio del suo tempo, che quantomeno ci racconta qualcosa dei gusti del pubblico suo contemporaneo. 3/10.
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