Regia di Alex de la Iglesia vedi scheda film
Alla fine dagli inferi-fognari sorgerà l’unica sopravvissuta, che allegoricamente rappresenta la dea-madre generatrice di vita e quindi di speranza.
Tra Buñuel e Almodóvar, il conterraneo regista de la Iglesia, mette in scena una tragicommedia grottesca, in una ambientazione claustrofobica che riguarda una sala da caffè madrilena e la sottostante rete fognaria. Questo gli permetterà di evidenziare le reazioni di casuali avventori, che si trovano involontariamente coinvolti in un improbabile giocoforza tra le autorità cittadine e un militare infettatosi viralmente durante il suo servizio in uno stato africano subsariano. Quest’ultimo entra nel bar con l’intenzione di usare un antivirale da iniettarsi chiuso all’interno della toilette. Da qui prende avvio la storia che porterà allo scoperto le diverse personalità dei presenti nel bar. Presto si evidenzia una continua contrapposizione tra comportamenti rettiliani e razionalità corticale, egoismi e sprazzi d’ altruismo. Paure inconfessate e comportamenti estremi. Alla fine dagli inferi-fognari sorgerà l’unica sopravvissuta, che allegoricamente rappresenta la dea-madre generatrice di vita e quindi di speranza, in un affollato e quasi indifferente centro cittadino! Bello! Da vedere e rivedere!
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta