Regia di Alex de la Iglesia vedi scheda film
Ritmata commedia, ambientata in un locale claustrofobico e vivacizzata da una regia dinamica e originale.
Madrid. Mentre si reca a un appuntamento fissato su una chat di incontri, Elena (Blanca Suárez) fa sosta in bar affollato da varie persone, compreso un clochard che recita apocalittici brani della Bibbia. Un avventore, appena uscito dal locale, viene raggiunto da una pallottola, finendo a terra insanguinato, seguito da uno spazzino che tenta di prestare soccorso. Mentre all'esterno le strade si fanno deserte, un ex militare manifesta strani sintomi, finendo per morire soffocato dopo che il suo fisico ha subito una devastante trasformazione. Comincia a serpeggiare il dubbio di un contagio e di una probabile quarantena, dato che i notiziari televisivi parlano di un incendio, nascondendo la realtà degli avvenimenti. Tra i clienti si forma quindi un sodalizio dettato dalla necessità di sopravvivere. Con il passare del tempo -e a causa di un presunto antitodo lasciato dal militare e non sufficiente per tutti- ognuno comincia però a manifestare un forte senso di egoismo, dettato dalla necessità di sopravvivere.
I titoli di testa sono caratterizzati dalla rappresentazione grafica di svariate forme di insetti parassita: ovviamente un simbolico tentativo di annunciare come anche l'essere umano - in determinate situazioni - non sfugga a questo naturale, per quanto deprecabile, istinto. Álex de la Iglesia scrive e dirige (con vigore) questa "angosciante" commedia che mescola elementi thriller con improvvisa svolta ironica. Il connubio non sempre è riuscito, essendo i due generi per natura inconciliabili. Ma la presenza della bella sosia di Belén Rodríguez (Blanca Suárez) che a lungo andare - e per un bel pezzo - resta insozzata e con solo l'intimo addosso, e una regia decisamente sopra le righe, lo rendono un film interessante e divertente.
Molto superficiale nel descrivere le psicologie dei protagonisti, trasformate dalla forzata segregazione e dalla speranza di uscirne vivi, El bar tutto sommato è una versione (ironica) più modesta di [Rec]: ambientata, invece che in un condominio, in un classico bar. Un locale tradizionale e di uso comune che si trasforma, inaspettatamente, in un'arena.
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