Regia di Kurt Hoffmann vedi scheda film
Film difficile da trovare anche nei siti di cinema più raffinati, si lascia guardare più per la sua nazionalità e per i temi che tratta che per il suo valore artistico o semplicemente cinematografico. E’ un film tedesco realizzato nel pieno della guerra fredda e si snoda lungo oltre 40 anni di Storia, dalla vigilia della Prima Guerra Mondiale all’inizio del boom economico degli anni ’50. Siamo ancora lontani dalla Nouvelle Vague tedesca che, a partire dagli anni ’70, grazie a cineasti come Rainer WernerFassbinder, Werner Herzog, Margarete von Trotta o Wim Wenders, ridaranno fiato ad un’industria fin qui interamente sotto il controllo dell’Office of War Information delle potenze alleate. Il modello hollywoodiano è di regola: storia di buoni sentimenti, due protagonisti antitetici, uno bravo, l’altro cattivo, una storia d’amore e un lieto fine. Il cinema della Germania occidentale deve rispondere a questi requisiti e il film dell’ignoto regista Kurt Hoffmann li rispetta ossequiosamente. Si avvale nondimeno di altrettanto sconosciuti attori che se la cavano piuttosto bene nelle scene e nei dialoghi che li vedono contrapposti. Le ricostruzioni d’epoca nelle diverse fasi del racconto catturano l’attenzione e la trovata di far raccontare l’intera vicenda da due addetti del suono all’epoca del cinema muto è efficace. Il ritmo è sostenuto e non ci sono lentezze, il racconto scorre senza battute d’arresto, salvando una pellicola che, sotto sotto, ha ben poco da dire.
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