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Dalida

Regia di Lisa Azuelos vedi scheda film

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claudio1959

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Dalida

di claudio1959
6 stelle

Quando sarò sola Il viso di un bambino Questo cuore scalderà Come le campane quando è primavera Il mio cuore suonerà, dan dan dan Suonerà, dan dan dan, dan dan dan Canterà, dan dan dan, dan dan dan Suonerà, dan dan dan, dan dan dan Canterà, dan dan dan, dan dan dan Suonerà, dan dan dan Dan Dan Dan 1969 la canzone più bella di Dalida.

locandina

Dalida (2017): locandina

Sveva Alviti

Dalida (2017): Sveva Alviti

Sveva Alviti, Niels Schneider

Dalida (2017): Sveva Alviti, Niels Schneider

Sveva Alviti

Dalida (2017): Sveva Alviti

Dalida Francia/Italia 2017 la trama: La vita della famosa cantante Dalida, dall’infanzia a Il Cairo al clamoroso successo negli anni sessanta, fino al suicidio nel 1987 a Parigi. La recensione: Dalida è un film diretto da Lisa Azuelos, autrice anche di Selfie di famiglia (Mon bébé) (2019) il suo film più riuscito. Sceneggiatura di Lisa Azuelos, Orlando Prodotto da Lisa Azuelos, Julien Madon, Jérôme Seydoux Casa di produzione Bethsabée Mucho, Pathé Production, TF1 Films Production, Universal Music Group Fotografia di Antoine Sanier Montaggio di Baptiste Druot Musiche di Jean-Claude Petit Scenografia di Emile Ghigo. Biopic intenso e commovente con una Sveva Alviti incredibilmente somigliante alla vera Dalida, per fisicità e sguardo conturbante, molto espressivo. Ricostruisce perfettamente la sua mimica facciale ed il profondo e malinconico disagio esistenziale interiore, una brutta depressione che lentamente si è impossessata di lei e distrutto la vita. La sceneggiatura del biopic della stessa Liza Azuelos è semplice ed essenziale, ma molto profonda ed il profilo psicologico della cantante emerge in tutta la sua fragilità emotiva. Iolanda Gigliotti figlia di calabresi emigrati in Egitto, la cui vita sarà tormentata e triste fin dalla tenera infanzia. La regista riesce in modo efficace a sintetizzare ai meglio in due ore di film tutta la vita della cantante, partendo dal tentato suicidio dopo la morte del suo compagno Luigi Tenco il bravo cantante ligure un mese prima al festival di Sanremo nel 1967 sì suicido’ per non aver vinto la prestigiosa gara canora con il brano “Ciao amore ciao”. Il film si avvale di molti riusciti flash back che rendono piacevole e scorrevole la visione. Il ritratto che ne fa la Azuelos è quello di una donna affascinante, ma molto fragile, una grande cantante ed interprete, con una vita sentimentale burrascosa ed amori tutti o difficili o sbagliati. La regista mescola in modo sapiente pubbliche vicende e momenti intimi e privati, creando una buona tensione narrativa. Ottimo tutto il cast a partire da Sveva Alviti una rivelazione, non recita Dalida, ma incredibilmente lo è. Consiglio il film soprattutto a chi come me ha molto amato questa icona del bel canto, capace anche di recitare nel cinema d’autore con Youssef Chahine regista egiziano nel film "Le Sixième Jour" (1986). Nel film si ascoltano alcune delle sue bellissime canzoni tra cui le mie preferite “Dan Dan Dan” e “Bang bang” ed una lacrima furtiva scende. Interpreti e personaggi Sveva Alviti: Dalida Elena Rapisarda: Dalida bambina Riccardo Scamarcio: Orlando Jean-Paul Rouve: Lucien Morisse Alessandro Borghi: Luigi Tenco Valentina Carli: Rosy Gigliotti Patrick Timsit: Bruno Coquatrix Vincent Pérez: Eddie Barclay Nicolas Duvauchelle: Richard Chanfray Niels Schneider: Jean Sobieski Michaël Cohen: Arnaud Desjardins Brenno Placido: Lucio

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