Trama
Il racconto dello straordinario percorso musicale e dei tragici drammi della celebre cantante Dalida. In grado di vendere oltre 170 milioni di dischi, Dalida va incontro a una caotica vita privata che la porta al suicidio il 3 maggio 1987, all'età di 54 anni.
Approfondimento
DALIDA: L'INTENSA VITA DI UN MITO
Diretto e sceneggiato da Liza Azuelos, Dalida ripercorre la biografia di Dalida, pseudonimo di Iolanda Cristina Gigliotti, cantante e attrice franco-italiana nata al Cairo nel 1933. Dal suo debutto all'Olympia nel 1956 al suo matrimonio con Lucien Morisse (patron dell'appena nata radio Europe n° 1), dal suo percorso iniziatico al successo mondiale di Gigi l'Amoroso nel 1974, Dalida offre il ritratto intimo di una donna assoluta, complessa e solare, una donna moderna che ha vissuto un'epopea tanto drammatica quanto straordinaria. Malgrado il suo suicidio nel 1987, il mito di Dalida continua a essere molto vivo sia nella memoria francese sia in quella italiana, dove la sua figura è tragicamente associata al suicidio del cantautore Luigi Tenco.
Con la direzione della fotografia di Antoine Sanier, le scenografie di Emile Ghigo, i costumi di Emmanuelle Youchnovski e le musiche di Jean-Claude Petit, Dalida nasce su espresso desiderio di Orlando, nome d'arte di Bruno Gigliotti, produttore discografico e fratello della cantante. Come rivela lo stesso: "Da cinque anni lavoro a questo progetto. Dopo un primo fallimento con dei produttori americani che mi hanno paventato due diverse sceneggiature senza alcun particolare coinvolgimento emotivo, avevo smesso di credere nel progetto di un film su mia sorella. Ma il produttore francese Julien Madon non ha mai abbandonato l'idea: ha continuato a combattere per me e ha portato sulla mia strada la regista Liza Azuelos e Jèrome Seydoux, il numero uno della Pathé Films. La loro visione della storia mi ha rassicurato e con loro ho deciso di ripartire da zero. Nel 2017 sarà il 30° anniversario della morte di Dalida e la missione in tutti questi anni è stata la stessa: mantenere viva la sua memoria e continuare a farlo nel futuro. Dalida è un mito per persone di qualsiasi età: in mia sorella coabitavano due diverse anime. Da un lato era la Dalida pubblica che calcava palcoscenici acclamata dal pubblico, dall'altro lato invece c'era Iolanda, una donna con tutti i suoi pregi e i suoi difetti. Due anime molto differenti che Liza Azuelos, con la sua sceneggiatura, è riuscita a cogliere in pieno".
Il cast
A dirigere Dalida è la regista e sceneggiatrice francese Lisa Azuelos. Figlia della cantante e attrice Marie Marie Laforêt e dell'uomo d'affari marocchino Judas Azuelos, la regista muove i primi passi nel mondo del cinema dopo l'incontro nel 1987 con Luc Besson, che le ha offerto di collaborare alla sceneggiatura… Vedi tutto
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Commenti (6) vedi tutti
A me piacciono i biopic e poi di Dalida conoscevo solo l'episodio di Tenco ed invece ha avuto una vita affascinante...
commento di Artemisia1593Buon film sulla tragica vita di una diva. Bravi gli attori, durata eccessiva.
commento di FabiousLe buone intenzioni ci sono tutte ma dopo un po' tra Amore e Canzoni altalenanti ci si rompe le Scatole.voto.5.
commento di chribio1Convenzionale bio-pic su una delle più grandi interpreti del panorama musicale. L'attrice mostra una notevole somiglianza fisica con il personaggio, lo stesso non può dirsi per l'inconfondibile voce della Divina, di cui però riesce a rendere l'anima fragile e tormentata.
commento di Leo MaltinImbarazzante
commento di orsonSex symbol talentuosa e donna fragile ed irrisolta: la vita di Dalida è un film coinvolgente e senza freni:tutta un'antitesi dove il successo senza sosta non si cura della persona sottostante che finisce per cedere.Biopic tradizionale ben fatto,forte di interpreti ben scelti e validamente diretti da una regista che celebra degnamente diva e donna
leggi la recensione completa di alan smithee