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80 voglia di te

Regia di Andrea Vialardi, Silvia Monga vedi scheda film

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La recensione su 80 voglia di te

di mm40
2 stelle

Uno psicologo si separa dalla moglie e scopre che lei ha per amante un suo paziente. Intanto il figlio diciottenne della coppia pensa alle ragazze e ai videogiochi anzichè studiare, mentre il padre dello psicologo ha la fissa di Dalila Di Lazzaro.

 

Sono conscio del fatto che su filmtv.it tutti i commenti a questo film, tranne uno, sono oltremodo entusiasti e sospettosamente parecchio simili fra loro; so a cosa vado incontro, insomma. Su questo sito non sono noto per i miei giudizi festosi e per regalare recensioni positive, ma mi viene comunque riconosciuta sempre l'onestà di criticare i fatti concreti e non di sparare opinioni personali gratuite. La premessa è necessaria perchè è realmente impossibile parlare bene di un'opera striminzita - nei mezzi e nelle idee - come 80 voglia di te, scopertamente arrangiata alla meglio, lontana da grandi budget (ma anche medi) e dal professionismo tout court. Il che di per sè non è un problema, sia chiaro: con pochi mezzi si possono anche girare ottimi lavori; il problema è piuttosto il risultato finale, fatto di dialoghi inverosimili, personaggi privi della basilare psicologia, recitazioni traballanti e via dicendo. La mano di Andrea Vialardi in regia è salda, ma la confezione del lavoro è similtelevisiva, il succo della storia si riduce a poco e gli attori capaci di una prestazione quantomeno credibile si contano sulle mani, neanche sulle dita, perchè sono soltanto due: Andrea Roncato e Dalila Di Lazzaro, guest stars della situazione. Roncato - qui l'idea migliore in assoluto - viene per la prima volta chiamato a interpretare un placido nonno, personaggio sideralmente distante dai suoi ruoli standard di vitellone o di uomo irrequieto e inaffidabile; se la cava senza fatica, ma appena esce di scena, il film perde parecchi punti. Giusto lodare l'ambizione di Vialardi (che si occupa anche della fotografia e del montaggio) e di Silvia Monga, accreditata come co-regista, scenografa, autrice di soggetto e sceneggiatura e che ha preso parte anche al casting e alla produzione della pellicola, al loro debutto in lungometraggio; altrettanto doveroso però è - poichè le capacità ci sono, ma non sono state qui adeguatamente valorizzate - sperare in un'opera seconda più compiuta nei contenuti e più rifinita nella componente estetica. 2/10.

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