Regia di Corrado D'Errico vedi scheda film
L’agitato andirivieni di una grande stazione ferroviaria italiana.
Ritmi di stazione, sottotitolo ininfluente: impressioni di vita n.1 (non ci sarà numero 2, peraltro), è un cortometraggio della durata di otto minuti esatti che il giovane regista Corrado D’Errico realizza ai suoi esordi, con intento documentaristico e toni esaltanti che rappresentano a perfezione lo spirito dell’epoca. Siamo a cavallo fra propaganda fascista (quella dei treni che arrivavano sempre in orario, esatto) e slancio futurista (quello delle macchine veloci e potenti, dei rombi assordanti, della società caotica e irrefrenabilmente votata al progresso, qualunque esso sia), percui lo sguardo della macchina da presa non può risultare precisamente neutro, ma tende a magnificare la bellezza e le potenzialità del mezzo-treno oltre che, programmaticamente, la babelica vitalità del luogo-stazione. Su argomento affine D’Errico aveva già lavorato scrivendo il soggetto di Rotaie (1930) di Mario Camerini. 6/10.
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