Regia di John Sayles vedi scheda film
Piacevolissimo, intelligente ma non presuntuoso, spesso divertente. Al di là dei "contorni" narrativi, il succo del film è il tentativo è di mostrare come ci rapportiamo con le persone che incontriamo. In esse sovente proiettiamo le nostre aspettative, le giudichiamo e "ritagliamo" secondo quelle che sono le nostre esperienze, il nostro vissuto, la nostra soggettività. Da qui la scelta dell'alieno semi-muto, incapace di reagire, per far risaltare queste propensioni e anche ironizzarci su; nero e visto come un immigrato invece per renderlo spaesato, estraneo, vulnerabile e "preda" più facile, sempre nel contesto comunicativo e sociale di cui sopra.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta