Uno schiavo di pelle nera proveniente dallo spazio casca a New York. Sempre inseguito da due automi poliziotto, scopre i dolori e i valori degli slum metropolitani. Un po' farsa, un po' satira, un po' fantascienza, con un forte messaggio antirazzista, da uno dei migliori registi indipendenti americani.
La sceneggiatura ha dei momenti di stanca, ma come allegoria sulla segregazione razziale "The Brother from Another Planet" colpisce per l'atipica espressività di Morton. Singolare il contesto di una New York surreale.
Felice ibrido tra vari generi e tematiche (fantascienza, commedia e denuncia sociale con l’occhio rivolto ai rapporti interrazziali, ma anche contro la droga e le conseguenze che la stessa ha determinato nelle aree metropolitane più povere), fieramente indipendente, spregiudicato ed anarchico nell’incedere, il tutto conseguito grazie al prodigarsi di John Sayles che in questa circostanza si… leggi tutto
Film particolare, sicuramente. Qui l'alieno è un emarginato planetario, imprigionato in un pianeta finisce in un altro luogo di discriminazione ovvero il quartiere di Harlem a New York. Non mancano le ovvietà ed alcune scene finiscono per risultare comiche involontariamente o meno. I due cacciatori bianchi che inseguono il clandestino planetario ricordano e anticipano l'agente Smith di Matrix… leggi tutto
Film particolare, sicuramente. Qui l'alieno è un emarginato planetario, imprigionato in un pianeta finisce in un altro luogo di discriminazione ovvero il quartiere di Harlem a New York. Non mancano le ovvietà ed alcune scene finiscono per risultare comiche involontariamente o meno. I due cacciatori bianchi che inseguono il clandestino planetario ricordano e anticipano l'agente Smith di Matrix…
Felice ibrido tra vari generi e tematiche (fantascienza, commedia e denuncia sociale con l’occhio rivolto ai rapporti interrazziali, ma anche contro la droga e le conseguenze che la stessa ha determinato nelle aree metropolitane più povere), fieramente indipendente, spregiudicato ed anarchico nell’incedere, il tutto conseguito grazie al prodigarsi di John Sayles che in questa circostanza si…
Piacevolissimo, intelligente ma non presuntuoso, spesso divertente. Al di là dei "contorni" narrativi, il succo del film è il tentativo è di mostrare come ci rapportiamo con le persone che incontriamo. In esse sovente proiettiamo le nostre aspettative, le giudichiamo e "ritagliamo" secondo quelle che sono le nostre esperienze, il nostro vissuto, la nostra soggettività. Da qui la scelta…
uno sguardo affettuoso a film i cui budget complessivi riescono forse a pagare una sequenza di un qualsiasi blockbuster.
D'altra parte ci vogliono almeno tre blockbusters per trovare la profondità di contenuti…
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Commenti (1) vedi tutti
La sceneggiatura ha dei momenti di stanca, ma come allegoria sulla segregazione razziale "The Brother from Another Planet" colpisce per l'atipica espressività di Morton. Singolare il contesto di una New York surreale.
commento di Stefano L