Regia di Nicola Barnaba vedi scheda film
In fuga dalla polizia, Angelo si ritova per caso a Los Angeles. Senza soldi, nè un posto dove stare, prova a spacciarsi per fratellastro di un riccone italoamericano.
Ciao brother è la classica commediola inconsistente - ma persino più inconsistente di quanto si potrebbe supporre prima della visione - montata ad arte su due personaggi televisivi in quel momento in voga: si tratta di Pablo e Pedro, alias Nico di Renzo e Fabrizio Nardi, assurti alla celebrità catodica grazie alla trasmissione comica Zelig. Giulio Base firma la sceneggiatura ed è la prima volta che lo fa per un lavoro di cui non cura la regia; quest'ultima è affidata a Nicola Barnaba, già dietro la macchina da presa per il simile (quantomeno nell'impostazione di base e nelle finalità alimentari) Una cella in due, del 2011, con Enzo Salvi e Maurizio Battista. Ma l'impegno è sostanzialmente nullo, quantomeno dal punto di vista artistico: Ciao brother è un lavoro dalle ambizioni modeste e lo è in maniera scoperta, basandosi su gag straviste, giochetti di parole abusati, stereotipi largamente sorpassati (es. l'italiano all'estero), una tenuta narrativa pressochè inesistente e un paio di nomi di qualche richiamo nel cast. Per la precisione i più noti sono quelli di Clayton Norcross - direttamente da Beautiful - e di una manciata di desaparecidos o quasi come Massimo Ceccherini, Roberto Ciufoli, Benedicta Boccoli e persino Mietta, la cantante, raramente vista sullo schermo in qualità di attrice. Risatine a denti stretti e ritmo blandissimo: le componenti fondamentali del lavoro sono da rivedere. 2/10.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta