Regia di Tonino Zangardi vedi scheda film
Cosa diamine può avermi spinto alla visione di un filmetto come questo? Nulla, solo il verificarsi di una situazione contingente. E poi un pizzico di curiosità. La stuazione era quella di uno (io) che aveva già visto tutti i film interessanti usciti negli ultimi giorni e intendeva "pescare" tra le pellicole meno interessanti (o poco/pochissimo interessanti) qualcosa di anche appena salvabile, in attesa di tempi migliori (che chissà quando arriveranno, considerato che a detta di molti la stagione è già praticamente chiusa). E allora dài, facciamoci questo Father Jack, invocando la grazia che si tratti di una piacevole sorpresa. Mmmm. No. Speranza mal riposta. Il film è sgangherato assai. Vago. Abbozzato. Un pelino trash. Per nulla originale. Un mix assemblato goffamente (alquanto goffamente) di gangster story, love story, commedia italiana, e qualche altra cosa che non ho afferrato. Sì perchè l'orientamento che l'autore (il regista e co-sceneggiatore, tale Zangardi) ha voluto imprimere all'opera è una specie di oggetto "non pervenuto". Detta banalmente, non si capisce dove il film (intendendone lo spirito) voglia andare a parare. Perchè poi non è che faccia proprio schifo, qualche percezione di commedia vivace la si recepisce ma sono solo sussulti isolati in un contesto cine narrativo piuttosto desolante. Gli interpreti sono statici, alle prese con personaggi privi di identità (paiono ruoli ideali per un b-movie, ma non si capisce se ciò sia volontariamente o meno). Quanto poi alla superstar (unico nome noto che svetta sui manifesti), beh, ci dispiace vedere Francesco Pannofino, che sappiamo essere animale da spettacolo, qui ridotto a tentare di istrioneggiare maldestramente. Ah poi va segnalato anche Antonino Iuorio, attore di prestigio noto per le sue esperienze teatrali, anche lui sacrificato ad un personaggio scritto per sommi capi. Alla fine si esce dalla sala, chiedendosi (a se' stessi e agli altri): "ma che roba era?"
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