Regia di Charles Shyer vedi scheda film
Un classico di Vincente Minnelli degli anni '50 viene aggiornato agli anni '90, sostituendo Spencer Tracy con il comico Steve Martin e Liz Taylor con l'esuberante e sportiva Kimberly Williams. Benché inferiore al prototipo, il remake riesce comunque bene grazie alla verve di Steve Martin, padre amorevole e geloso della figlia che si sposa.
Un classico di Vincente Minnelli degli anni '50 viene aggiornato agli anni '90, sostituendo Spencer Tracy con il comico Steve Martin e Liz Taylor con l'esuberante e sportiva Kimberly Williams. Benché inferiore al prototipo, il remake riesce comunque bene grazie alla verve di Steve Martin, padre amorevole e geloso della figlia che si sposa. Da menzionare Diane Keaton nel ruolo della moglie di Martin e il simpatico Martin Short nel ruolo di Fronk, anche se nella versione italiana si perdono almeno il 50% delle sue battute. Dell'originale, mi ricordo, oltre agli interpreti e al bianco e nero, i nomi dei persoggi detti all'italiana (Giorgio, Poldo, ecc) che erano tipici dei doppiaggi di una volta, ma per il resto era un ottimo prodotto. In questa commedia-remake disneyana si è prenso uno Steve Martin che, di solito, ha un altro umorismo più grottesco e lo si è "ammorbidito", come si è preso l'allora giovane Kieran Culkin, fratello del più noto Macaulay, per fare il ruolo del piccolo di casa. Kimberly Williams non si avicina minimamente a Elisabeth Taylor, ma dispiace che questo, che è il suo ruolo da debuttante, sia quello più riuscito della sua cine-carriera e no abbia avuto altre chance da protagonista, Quanto a Diane Keaton, che mastica commedie di questo tipo fin dai tempi di Woody Allen, è un'ottima spalla per Martin che regala, di tanto in tanto, faccine adirate al futuro marito della "sua" figlia, anzi della sua bambina. Con un seguito.
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