Regia di Sidney Lumet vedi scheda film
La fucina di Hollywood dopo la scomparsa di James Dean ha sfornato periodicamente attori che gli sono stati accostati, a mio modesto parere chi più ricalca le sue gesta, i suoi ruoli di ribelle, l'aspetto fisico e la sua breve carriera seppur più ricca di interpretazioni è proprio River Phoenix che con Running on empty e My own private Idaho ha raggiunto le vette del suo illustre predecessore bello talentoso e maledetto.
Nel film in questione diretto da un Lumet come sempre misuratissimo nel ritmo e nelle inquadrature River Phoenix riveste il ruolo di Danny Pope: un giovane adolescente coostretto a girovagare da uno stato all'altro senza mettere mai radici perchè i suoi genitori sono ex attivisti politici provenienti dalle rivolte studentesche contro il Vietnam e quindi presenti nei dossier del FbI che li sta cercando da anni.
L'indole tormentata di Phoenix combacia perfettamente con il suo personaggio di aspirante musicista soggiogato da una situazione scomoda della quale non è responsabile, il James Dean di Gioventù Bruciata rivive in lui in maniera evidente ma in Running on empty sono altrettanto splendidi Christine Lathi e Judd Hirsch nei ruoli di mamma e papà che apprendono poco a poco quanto il loro passato scomodo sta avvelenando il presente di loro figlio ormai alle soglie della maturità, completa il quadrilatero perfetto del cast la promettente Martha Plimpton che si era già messa in mostra con i Goonies e passerà di li a poco ad una carriera teatrale ricca di soddisfazioni, nel ruolo della ragazza di provincia dolce e comprensiva capace di amare il giovane Danny Pope e i suoi tormenti rivisita la Wood di Rebel without a cause favorita anche dall'affiatamento instaurato con Phoenix che li porterà ad essere una coppia deliziosa anche nella vita reale.
River e Martha sul red carpet degli Oscar '89
Un film coming of age dal retrogusto amaro che non ebbe molto successo ma lanciò Phoenix nel firmamento dei belli e dannati all'antitesi del Brat Pack pulito e ordinato di John Hughes che al tempo rappresentava la new generation attoriale hollywoodiana, Phoenix non vinse l'Oscar ma entrò nel mito in seguito alla prematura scomparsa provocata dalla più classica delle overdose che lo mette sullo stesso piano dell'eccesso di pressione sul pedale dell'acceleratore che causò la morte di James Dean, eccessi legati ad epoche diverse ma figli dello stesso malumore.
Running on Empty non è molto gettonato nella lunga filmografia di Lumet forse proprio perchè i suoi attori sono il pezzo forte dell'operazione più della storia e dell'uomo dietro la macchina da presa ma la scena di aggregazione domestica in cui la Plimpton viene accolta con fiducia e affetto nella famiglia Pope è una delle vette del cinema di Lumet: tutti insieme cantano il capolavoro di James Taylor - Fire and rain sprigionando un'armonia e una naturalezza che di rado può essere apprezzata al cinema a dimostrazione che Lumet rimarrà sempre un grande regista delle piccole ma ardue imprese, si tende sempre a considerare che la semplicità del quieto vivere sia cosa facile da riprendere e invece non è affatto così.
La scelta perfetta del cast è un altro tratto somatico della grandezza di Lumet radicata sugli antichi e sapienti fondamentali della vecchia Hollywood che costruiva i suoi film su attori capaci, scrittura e dialoghi curati e set naturali in esterni ed interni: il flirt notturno nel bosco fra Mrtha e River è così tenero e spontaneo che Lumet avrà sicuramente girato la scena senza emettere un vocabolo così come l'intenso rimprovero da padre a figlio con Judd Hirsch perfetto nel non calzare troppo la mano mentre River Phoneix dimostra anche di saper concedere il fianco al suo partner in scena.
"Vivere in fuga" è un film da riscoprire per tutti i motivi elencati, non risente affatto delle piaghe del tempo e meriterebbe una maggiore diffusione alle nostre latitudini dove slasher dozzinali e stupidaggini varie trovano terreno fertile.
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