Regia di Argyris Papadimitropoulos vedi scheda film
34 TFF - FESTA MOBILE
Un impacciato e poco attraente medico quarantenne decide di assumere l'incarico di medico condotto presso una delle molte isole greche, dedite ed economicamente dipendenti esclusivamente dal turismo.
Giunto in inverno, quando l'isola è praticamente disabitata, l'uomo, timido, probabilmente pure complessato, prova una certa difficoltà ad inserirsi tra la popolazione locale, schietta fino a risultare talvolta ruvida o greve.
Con l'arrivo dell'estate il medico fa conoscenza con un gruppo di ventenni, quando è chiamato a soccorrere e medicare una bellissima ragazza caduta dallo scooter.
L'uomo ne rimane letteralmente folgorato, succube di una attrazione erotica comprensibile e frutto di un gioco malizioso ed ironico da parte della smaliziata giovane (che, per dirla con espressione "da salotto", gliela fa odorare e poi scappa).
La ragazza diviene una vera e propria ossessione per il medico, che a causa di ciò trascura del tutto il suo ruolo di primo piano quale unico medico dell'isola lungo un infuocato agosto pieno di turisti.
La storia del nerd quarantenne in crisi per una Lolita tendenziosa e futile, oltre che crudele, pare poca cosa, ma in realtà la vicenda fa luce in modo a mio avviso intelligente e sin morboso (in linea a quanto ormai ci aspettiamo da un prodotto cinematografico greco) su un mondo sterile e vuoto che caratterizza molta gioventù odierna, spesso integrata ed impegnata in studi e corsi universitari d'eccellenza, ma predisposta a vivere i periodi vacanzieri o anche solo le poche ore di svago, in assenza completa di inibizioni, tra vuoto di sentimenti e spazio all'istintivita' da branco, dunque a soddisfazioni svilenti e goderecce, "vivendo come se la vita finisse quella sera stessa".
Vacanze spese tra un festino e l'altro in eccessi e abusi alcolici, infischiandosene letteralmente delle sensibilità altrui.
Il film evita, ed è un altro merito al suo attivo, pesanti e penosi moralismi, preferendo dedicarsi alla descrizione di due derive, che creano comportamenti animaleschi ed istintivita' in cui pare a volte difficile discernere la vittima dal carnefice.
Il regista, dal nome impossibile, è stato già coinvolto in produzioni viste si vari festival, tipo Chevalier, e qui la sua presenza non da' adito a miracoli di direzione degni di nota; allo stesso modo l' interprete della'impacciato ed asociale protagonista è un volto noto tra gli assidui frequentatori del nuovo cinema d'autore greco.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta