Regia di Jacques Doillon vedi scheda film
A dirigere Rodin è Jacques Doillon, regista, produttore, sceneggiatore e talvolta anche attore francese. Nato il 15 marzo 1944 a Parigi da una famiglia modesta, Doillon ha studiato al liceo Voltaire a Parigi dove ha iniziato a frequentare il cineclub voluto dal suo professore di letteratura Henti Agel. Dopo gli studi, si è dedicato all'attività di montatore per documentari prima di realizzare nel 1973 il suo primo lungometraggio, L'An 01, con Alain Resnais e Jean Rouch. Da quel momento, ha realizzato quasi sempre opere intime e personali che propongono riflessioni sull'infanzia, sulla frustrazione, sui tormenti, sui rapporti di classe o sulla complessità dei sentimenti. Artefice spesso di storie lineari e tenui, segnate da grande affetto per i personaggi in difficoltà, ricorre nei suoi lavori a spazi chiusi e ambienti naturali, come nel caso di Rodin, girato a Meudon, nella casa dello stesso scultore.
Protagonista di Rodin nei panni dell'eponimo scultore è l'attore Vincent Lindon, premiato al Festival di Cannes come migliore attore grazie a La legge del mercato. Così Doillon spiega la sua scelta: "Vincent è un attore molto fisico, che si ancora al personaggio che interpreta. Se esaminiamo le sculture di Rodin, abbiamo la sensazione che mettano le radici per terra. In parole semplici, sembrano opere radicate al suole o che sembrano quasi volare. Basti pensare a statue come Iris o Nijinsky, che tendono verso l'alto, e come a I borghesi di Calais o Balzac, che danno l'impressione di essere inestirpabile. Ecco, Lindon appartiene alla categorie degli "inestirpabili".
Al suo fianco ho voluto nella parte di Camille Claudel [già portata al cinema da Juliette Binoche, ndr] l'attrice e cantautrice Izïa Higelin. La sua giovinezza e la sua allegria mi hanno convinto ad affidarle la parte della giovane scultrice, ancora lontana dagli affanni dell'età adulta. In lei, ho ritrovato lo stesso entusiasmo del padre Jacques, con cui ho lavorato una ventina di anni fa per Un homme à la mer.
Rose, la compagna di Rodin, è invece interpretata da Séverine Caneele, scoperta grazie a L'umanità di Bruno Dumont. Per il ruolo di Rose, ero alla ricerca di un'attrice in grado di rendere credibile il personaggio di una sarta con problemi di lettura e scrittura. Mi sono ricordato allora di quanto esile fosse Séverine: le ho proposto la parte ma in un primo momento l'ha rifiutata. Poi, per fortuna ha accettato ma a una condizione: che tutte le sue scene fossero pudiche".