Regia di Kike Maíllo vedi scheda film
Toro (Mario Casas) ex criminale al soldo del boss Romano (Josè Sacristan) decide di dare un taglio netto e cambiar vita. Anni dopo, lo scellerato fratello Lopez ( Luis Tosar) si rifà vivo, trascinandolo in un incubo.
Di action spagnoli non se ne vedono tantissimi in giro, questo “Toro” è felice espressione di un genere percorso in Europa con assiduità solo dai francesi e da alcune produzioni dell’est.
Kike Maìllo dirige un film chiaro negli intenti e facilmente classificabile , solita trama e solito epilogo, eppur ammaliante e ben costruito, nonostante una sceneggiatura ordinaria (firmata Rafael Cobos – La Isla Minima). Le location (La Costa del Sol ed Almeria in particolare) sono il giusto biglietto da visita di un cinema quasi viscerale ed ancorato alla propria terra, che non perde occasione di valorizzare casa propria. Il film ha tutto quello che un action deve avere: facce giuste (azzeccato il protagonista Mario Casas, bene Tosar in un ruolo per lui atipico), donne sensuali e sacrificabili (straordinaria la breve apparizione di Luichi Macìas, un concentrato di sensualità e rimpianti), ed un paio di inseguimenti che non sfigurerebbero negli action americani.
Eccellenti titoli di testa degni di “True Detective”.
Peccato solo per qualche caduta di stile nel finale, con l’epilogo che ricalca “Scarface”. Un paio di ralenty di troppo, ma tutto sommato un action godibile.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta