Regia di Maurizio Zaccaro vedi scheda film
La storia di Angelo Vassallo, pescatore di Pollica (Salerno) che decide di candidarsi come sindaco per risolvere i tanti problemi del suo paese. Ma la camorra non ci sta e fin da subito gli mette i bastoni fra le ruote.
Attivo al cinema dalla fine degli Ottanta (In coda alla coda), Maurizio Zaccaro trova la sua strada circa un decennio più tardi cominciando a lavorare per la Rai: nei successivi anni licenzierà una lunga serie di fiction in genere drammatiche o comunque dal chiaro valore ‘civile’; non sfugge alla regola questo Il sindaco pescatore, lavoro biografico che racconta la vita difficile di Angelo Vassallo, sindaco di Pollica – nel salernitano – fra il 1995 e il 2010, ucciso dalla camorra dopo anni di lotte ad armi impari. La scelta di Sergio Castellitto come protagonista ovviamente ripaga le attese, ma quel che funziona innanzitutto è il lavoro di scrittura: il copione è frutto di un lavoro a più mani che vede la penna di Salvatore Basile accostarsi alla collaborazione di quelle di Zaccaro, di Castellitto e di Guglielmo Ariè, prendendo le mosse da un soggetto firmato da Carlo Lucarelli, Giampiero Rigosi e Giancarlo Planta. La storia è raccontata in maniera semplice, ma mai superficiale, adatta a un pubblico ‘rilassato’ come quello casalingo eppure priva di quei tipici momenti vuoti, delle situazioni prevedibili o dei sentimenti facilotti di cui sono preda in gran parte le coeve produzioni televisive. Fra gli altri interpreti si possono segnalare Teresa Saponangelo, Renato Carpentieri, Anna Ferruzzo e Lavinia Guglielman; cento minuti e poco più, disposti con piacevole cura sullo schermo (fotografia di Fabio Olmi), che perpetuano la memoria di un uomo eccellente – e con lui, nella didascalia di chiusura, di tutti i rappresentanti delle istituzioni uccisi dalla malavita. 5/10.
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