Regia di Raimondo Del Balzo vedi scheda film
Un uomo fa rapire la giovane figliastra per impossessarsi dei suoi averi; lo scagnozzo incaricato di rapirla però se ne innamora.
Cinque sono le regie cinematografiche di Raimondo Del Balzo – anche se per correttezza bisognerebbe definirle cinematotragiche – e cinque sono i polpettoni in salsa di sceneggiata grondanti disperazione, male di vivere e sciagure assortite con ragguardevole caparbietà; Un tenero tramonto è il suo quarto lavoro, a 11 anni dall’esordio con L’ultima neve di primavera. Il titolo non inganna nessuno, o quantomeno nessuno che conosca la fama del regista: il tramonto che vedranno i protagonisti della sceneggiatura firmata da Del Balzo insieme a Enzo Gallo e Stefano Calanchi sarà tutt’altro che tenero. Ma il vero problema del film non sono certo le disgrazie che si abbattono serialmente sulle vite dei personaggi; il vero problema è proprio Del Balzo, la cui mano sciatta e grossolana gli lascia confezionare un prodotto dallo scarsissimo appeal, sorprendentemente tirato via. Fra gli attori emergono solo i nomi dei tre interpreti centrali: Mel Ferrer, Christiana Borghi e Patrick La Place; Gallo figura anche come produttore; il successivo – l’ultimo – lavoro per il regista sarà Le prime foglie d’autunno, quattro anni più tardi. 2/10.
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