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Non è un paese per giovani

Regia di Giovanni Veronesi vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Non è un paese per giovani

di axe
4 stelle

In un periodo durante il quale molti giovani italiani abbandonano la terra natìa per cercar fortuna all'estero, due ragazzi di Roma, l'introverso ma volitivo Luciano ed il più tranquillo Sandro, tramite un contatto si recano a Cuba per rilevare una spiaggia, ove installare un locale e favorirne la frequentazione tramite l'apertura di un access point WiFi. Appena arrivati legano con Nora, una giovane con piccoli problemi cognitivi causati da un grave lutto; le cose non vanno come previsto, e, "risucchiati" dall'anima di Cuba, i due si perdono di vista. Luciano inizia una carriera di combattente di strada, Sandro, tra mille difficoltà, cerca di realizzare il progetto originale. Buoni gli spunti, non altrettanto la realizzazione del film, al quale mi sento di muovere due appunti. Il primo riguarda l'attinenza del film con la "fuga dei cervelli", fenomeno che l'opera sembra voler denunziare, in realtà quasi nulla. Nonostante le velleità di scrittore di Sandro, infatti, i due sono normalissime persone che in Italia hanno già quanto meno un lavoro, e che fiutano la possibilità di fare un affarone a Cuba; non vanno all'estero perchè la loro preparazione è in patria ignorata o sottovalutata, o per sviluppare chissà quali idee innovative, per fare ricerca o dare un contributo al mondo dell'arte. Inoltre, nonostante un tentativo di caratterizzazione, due personaggi principali su tre appaiono assai stereotipati, e, in particolare, Luciano, non approfondito. Pertanto la scelta di farne un personaggio "maledetto" e tenebroso, sul quale attrarre la curiosità ed eventualmente l'ammirazione dello spettatore, si rivela sbagliata. Non è chiaro perchè Luciano sia così introverso, ne' vi è un fondato motivo per cui egli debba maturare un sentimento di rabbia contro il mondo, tale da portarlo a comportamenti nichilistici ed autodistruttivi. Questa incertezza mina alla base la credibilità della seconda parte del film, durante il quale, infatti, il ritmo cala, e sembra che il regista abbia finito gli argomenti; più interessante è invece la prima parte, se non altro per l'immagine di Cuba - a cavallo tra tradizioni e voglia di rinnovamento, con molte contraddizioni - che viene offerta allo spettatore. I tre attori che interpretano i protagonisti fanno comunque quello che possono; a poco valgono i ruoli di contorno di Sergio Rubini e Nino Frassica per risollevare le sorti del film, che può essere valutato come una commedia agrodolce, che poco mantiene di quanto inizialmente sembra promettere.

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