Regia di Luigi Filippo D'Amico vedi scheda film
L’arbitro è un film destinato principalmente agli amanti del genere.Rimane una delle più riuscite e frizzanti commedie degli anni settanta, con una interpretazione magistrale di Lando Buzzanca. Il suo Carmelo Lo Cascio è iconico ed indimenticabile.
L'arbitro (1974): locandina
L'arbitro (1974): Lando Buzzanca
L'arbitro (1974): Lando Buzzanca, Joan Collins
L'arbitro Italia 1974 la trama: Carmelo Lo Cascio arbitro siciliano rigido ed incorruttibile di serie A trascura la moglie e la famiglia per il fanatismo della sua professione, che vive come una missione. Sarà vittima della relazione extraconiugale con la bella e piacente giornalista Elena Sperani, che lo porterà sulla cattiva via. La recensione: L'arbitro è un film diretto da Luigi Filippo D'Amico. Invece L'arbitro è un film del 2013 scritto e diretto da Paolo Zucca, che rispetto al primo film non ha niente a che vedere, solo il titolo è uguale, ma la tematica non è comica o di costume, ma drammatica. Soggetto di Luigi Filippo D'Amico Sceneggiatura di Raimondo Vianello, Sandro Continenza, Giulio Scarnicci e Luigi Filippo D'Amico Prodotto da Gianni Hecht Lucari Casa di produzione Documento Film Distribuzione Titanus Fotografia di Sergio D'Offizi Montaggio di Marisa Mengoli Musiche di Guido e Maurizio De Angelis. Luigi Filippo D’Amico fu capace di girare nella prima metà degli anni settanta 5 film tutti particolarmente azzeccati e di buon successo commerciale, tra cui quello da me recensito oggi, di seguito i titoli che vi invito a visionare, perché oltre ad essere ben girati, fanno parte del costume di quegli anni italici indimenticabili: Il presidente del Borgorosso Football Club (1970) Amore e ginnastica (1973) L'arbitro (1974) Il domestico (1974) San Pasquale Baylonne protettore delle donne (1976). Sui titoli di testa e di coda la canzone cult (I'm) Football Crazy scritta dagli Oliver Onions(Guido e Maurizio De Angelis) è cantata dal calciatore della Lazio Giorgio Chinaglia. L’arbitro e il secondo film diretto da Luigi Filippo D’Amico ambientato nel mondo del calcio. Molto belle le riprese dal vero di due partite: il derby di Milano Milan- Internazionale e Roma Verona. Film girato dopo il buon “Il presidente del Borgorosso football club", con Alberto Sordi, questa volta il regista si concentra sulla figura dell’arbitro chiaramente ispirato a Concetto Lo Bello. La sceneggiatura è molto solida ed infarcita di dialoghi godibili e molte scene comiche. Lando Buzzanca in forma spettacolare è superbo nel caratterizzare il suo personaggio ed è grazie a lui che questo film fu campione di incassi. Sono molto legato a questo film visto nella mia adolescenza al cinema Missori di Milano, ero con la mia famiglia un sabato grasso impazzava il carnevale ed io ero mascherato da astronauta, mio fratello Roberto da Zorro, quanta gioia e malinconia ripensando a quel pomeriggio al cinema. Lando Buzzanca con tutti i suoi eccessi e la sua energia da al suo personaggio un impronta in apparenza esagerata, ma non è una caricatura e’un ritratto veritiero. Tutti gli altri attori sono caricaturali questi si, ma volutamente a parte la fascinosa e sexy Joan Collins/ Elena Sperani, che farà perdere la testa e non solo al nostro caro arbitro. Un film con molte scene ben riuscite, forse un filo troppo lungo, ma rimane una piacevole visione. Una scena per tutte quella che apre ed introduce il film con Lo Cascio che fischia da solo nello stadio sotto l’acqua ed i tifosi vengono solo per applaudire lui, surreale, ma azzeccata. Film di alto livello e non trash a tinte forti e grottesco. L’arbitro è un cult movie che non ha conosciuto l’usura del tempo passato, anzi sembra anche migliore di quando uscì nelle sale. Interpreti e personaggi Lando Buzzanca: Carmelo Lo Cascio Joan Collins: Elena Sperani Gabriella Pallotta: moglie di Lo Cascio Ignazio Leone: Fichera Marisa Solinas: moglie di Fichera Giovanni Rosselli: Saro, figlio di Carmelo Massimo Mollica: La Forgia Daniele Vargas: dirigente degli arbitri Maurizio Barendson: sé stesso Alfredo Pigna: sé stesso Bruno Pizzul: sé stesso Nicolò Carosio: sé stesso Antonio La Raina: Antonio Gianfranco Barra: poliziotto a Terni Umberto D'Orsi: medico Elisabeth Turner: moglie inglese di La Forgia Dante Cleri: tassista Alvaro Vitali: il postino
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