Regia di Julia Ducournau vedi scheda film
Il senso di sazietà che fornisce la carne, i brandelli lacerati e sanguinolenti che sanno placare istinti rimossi o tenuti sotto controllo. La metamorfosi di Justine è irreversibile e senza scampo. Un horror splatter che sconvolge ma che possiede una sua dignità nell'ambito del genere; e alcune valide, isteriche scene cult.
FESTIVAL DE CANNES 2016 - SEMAINE DE LA CRITIQUE
Cannibali al Festival, per un horror-gore assurdo e proprio per questo interessante, con scene cult che hanno creato delle fughe generalizzate in sala.
Justine è una matricola all'università veterinaria, e come tale sottoposta ad un trattamento goliardico molto pesante assieme ai suoi compagni, da parte degli studenti "adulti". Tra questi scherzi pesanti, la ragazza, per tradizione di famiglia rigorosamente vegetariana, viene costretta a ingurgitare della carne cruda, a ciò indotta anche dalla sorella maggiore, pure lei studentessa degli ultimi anni presso la medesima facoltà.
Sarà l'inizio di un risveglio: il desiderio della carne, nel senso vero della parola, trasformerà la ragazza, al pari della sorella, in una vera e propria ed insaziabile carnivora, con stinti cannibaleschi insopprimibili.
Bell'inizio: una figura in corsa attraversa di scatto la strada per far uscire di strada una autovettura: tra le lamiere l'individuo procede tra i corpi senza vita degli occupanti, cercando qualcosa che presto capiremo.
Scene scult: un dito mozzsto della sorella, corteggiato, leccato e poi rosicchiato dalla giovane Justine mentre sta prendendo coscienza di ciò che è o sta diventando.
L'orrore di una mutazione che risiede nei geni familiari da sempre tenuti a bada a suon di diete vegetariane.
Unhorror forte, che crea scalpore, indigna e produce fuggi fuggi: una coproduzione belga tosta, come sanno essere i belgi quando si parla di orrore. Inutile accanirsi contro la incoerenza di alcune situazioni (i professori pressoché inesistenti, ignari o impermeabili a scene d nonnismo dai connotati impensabili in qualsasi contesto): l'horror vive e si fa forte anche di questo: dell'assurdità della casualità degli eventi.
Un film controverso che a suo modo ha le carte in regola per divenire un cult del genere.
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