Regia di Julia Ducournau vedi scheda film
Questo film della regista francese Julia Ducournau è disturbante e malato, non rinuncia a nulla per sconvolgerci ma non lo fa a discapito della sceneggiatura e dell'accuratezza formale e psicologica...
Questo film della regista francese Julia Ducournau è disturbante e malato, non rinuncia a nulla per sconvolgerci ma non lo fa a discapito della sceneggiatura e dell'accuratezza formale e psicologica che usa nel tratteggiare i personaggi, gli attori sono formidabili, la fotografia è cruda e impeccabile, i movimenti di macchina sono all'opposto di quelli usati dai "fucking shooting" di hollywood, ancora una volta il cinema horror europeo nel solco dei migliori registi americani horror (romero, craven, carpenter) si dimostra il genere più adatto a rappresentare le tensioni sotto pelle che serpeggiano nella società, l'inquietudine, l'atrocità del nostro vivere, mentre l'horror americano, a parte qualche eccezione, ormai ci regala solo qualche spavento (quando va bene).
La trama è semplice: una ragazza approda alla scuola di veterinaria dove già studia la sorella, in famiglia è costretta a seguire una dieta vegetariana, nella settimana dell'iniziazione delle matricole scopre il gusto della carne... non aggiungo altro su quale tipo di carne.
Film nel solco di A l'interieur e Martyrs, insomma per stomaci forti.
piccola curiosità: nella colonna sonora compare la canzone di Nada Ma che freddo fa (non nuovi i francesi a questi omaggi, basti pensare ad Alta tensione dove si ascolta una canzone dei Ricchi e poveri)
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